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Chi scrive reputa la Coppa Italia un trofeo che, salve rare eccezioni, lascia il tempo che trova. Ad esempio ha acquisito enorme valore nel 2010, quando ha rappresentato il primo tassello per il triplete dell’Inter. Non trascurabile è l’importanza del trofeo per accedere all’Europa League.

In questo contesto, con una lotta punto a punto, avrebbe rischiato di diventare deleterio. Per un discorso legato alle tante partite di fila, l’aver giocato a mille contro il Milan in Coppa Italia può costituire l’addio ai sogni di scudetto.

Quella contro il Bologna è stata la quarta partita nel giro di una decina di giorni per gli uomini di Simone Inzaghi. L’ultima del ciclo è tradizionalmente quella che nasconde più insidie. Per carità, anche il Milan ha giocato il derby con i titolari, ma i rossoneri non avevano un recupero di campionato a distanza di una settimana.

Le due squadre hanno giocato a ritmi alti. Alti, almeno per il nostro calcio. Nulla a che vedere con quelli a cui assistiamo all’estero. Ciò si è tradotto in maggiori fatiche e l’Inter ha pagato lo sforzo ieri contro il Bologna.

Ciò naturalmente è uno dei motivi e non è detto che sia il principale

L’Inter aveva il destino nelle proprie mani domenica. Al gol iniziale della Lazio era sopraggiunta un euforia, prima placatasi al pareggio del Milan, e poi tramutatasi in paura e rabbia al gol di Tonali. Una rete della tua rivale, a fine gara in rimonta per giunta, può mentalmente distruggerti e tagliare le gambe.

Il calcio è uno sport in cui il fattore psicologico assume un’importanza preponderante. Ciò ha inevitabilmente innervosito gli uomini di Inzaghi. Nonostante le cose si fossero messe bene all’inizio contro il Bologna, sembrava aleggiare nell’aria un qualcosa di premonitore. Presto naturalmente per parlare di scudetto salutato definitivamente, ma la papera di Radu rischia di essere distruttiva.

Qualora i nerazzurri avessero pareggiato la situazione in testa sarebbe stata totalmente equilibrata. Il Milan avrebbe rischiato tantissimo con un solo pareggio. Adesso gli uomini di Pioli possono gestire. Senza tralasciare il fatto che l’Inter ha la gara contro un’Udinese in stato di grazia. Affrontarla con un vantaggio di 3 punti avrebbe dato enorme tranquillità ai nerazzurri. Nella situazione materializzatasi, anche un pareggio sarebbe un cattivo risultato.

Certamente la Coppa Italia ha influito. Oltre che il fattore mentale, ha inciso anche la questione fisica. Nella ripresa abbiamo visto un’Inter meno brillante, fermo restando il maggiore nervosismo. L’ennesima partita di un tour de force ha sicuramente tolto brillantezza. Il non aver giocato il derby al risparmio potrebbe essersi rivelato mortifero per le ambizioni di scudetto.