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Trentasette punti per la Roma, quaranta per la Juventus, prima contro seconda; due squadre in campo, due idee di calcio completamente diverse; un gol per parte; cento paesi in tutto il mondo in cui è stata trasmessa la partita. Con questo Juventus-Roma Women fatto di Fùtbol allo stato puro possiamo dire che la nostra Serie A ha fatto una gran bella figura in tutto il mondo.

Senza dubbio la partita dell’anno, in palio ci si giocava di fatto lo scudetto. Anche se il risultato finale (un 1-1 di cui può approfittare solo il Sassuolo terzo in classifica) non basta a nessuna delle due squadre, in questi novanta minuti abbiamo visto calcio che non si vedeva da un bel po’ di tempo in Serie A. Sul terreno di gioco, di fatto, si sono affrontate due squadre che presentavano idee di calcio diametralmente opposte. Due frattali: da una parte il gioco fluido di Spugna, dall’altro il solido cinismo di Joe Montemurro.

Spugna e il concetto di calcio fluido

Forse la Roma è la squadra che gioca meglio a calcio nella nostra Serie A. Praticamente senza punte vere e proprie le giallorosse incarnano perfettamente lo stile che nel tempo allenatori come Guardiola hanno fatto loro.

“Non abbiamo un centravanti, perché il nostro centravanti è lo spazio.”

Pep Guardiola

Sulla carta la Roma è scesa in campo con Andressa e Lazaro come due punte, ma la prima si trovava spesso addirittura nella propria trequarti durante la fase di impostazione, mentre la seconda spaziava per tutto il campo negli ultimi venti metri, presentandosi sempre dove i due esterni Haavi e Serturini avevano bisogno di supporto in sovrapposizione o in appoggio. Definizione perfetta di calcio moderno.

Per capirci, Spugna è un allenatore che ha introdotto nella nostra Serie a un 3-2-3-2 di fatto, con cinque giocatrici in campo puramente offensive e due centrocampiste di impostazione. Anche contro la Juventus, seppur in forma più conservativa, il mister giallorosso non ha avuto timore di esprimere la sua idea di gioco. Giugliano e Greggi davanti alla difesa (oggi a quattro) sono riuscite, nonostante l’interdizione non sia il loro punto forte, ad arginare quasi tutte le offensive bianconere. In avanti Haavi e Serturini (poi sostituita da una magistrale Glionna) hanno fatto il resto; mai nessun punto di riferimento e scambi di posizione continui da parte di due giocatrici in grado praticamente di coprire tutti i ruoli dietro la punta e non solo.

La Juventus e il suo cinismo

La Juventus di Joe Montemurro sta vivendo forse uno dei momenti peggiori dagli ultimi quattro anni. L’impressione è quella di un gioco perso per strada che si è portato dietro anche un po’ di morale nonostante la prima posizione. Una cosa però è rimasta, il marchio distintivo della Juventus da anni: il cinismo.

Sicuramente difendere e non subire gol contro una Roma del genere sarebbe stato impossibile per ogni squadra; in più, se aggiungiamo che in questo periodo la difesa bianconera è solita fare sbandate da capogiro, il punto è tutto sommato guadagnato. Sono mancati i guizzi di Girelli, è mancato l’estro di Bonansea e le traiettorie di Caruso e Cernoia; eppure la Juventus trova sempre la carta giusta per mettere in difficoltà l’avversario.

Oggi la densità della Roma a centrocampo ha reso la vita difficilissima alle centrocampiste juventine, che con Caruso spesso isolata non hanno trovato riferimenti in avanti. Sembra inusuale, ma quando manca la prestazione di Girelli è la centrocampista di Ostia ad occupare spesso la zona avanzata del campo. Proprio come accade in Nazionale. In copertura sì invece che il centrocampo della Juventus è stato determinante, in particolare Pedersen e il suo lavoro di grande e decisiva interdizione.

La rete del momentaneo vantaggio arriva con un autogol sfortunato da parte di Soffia per le bianconere, ma la loro prestazione in un momento difficile della stagione e contro la squadra più bella del campionato va assolutamente segnalata.

Sicuramente la migliore partita della stagione che, fatalità, è stata trasmessa in più di cento paesi in tutto il mondo. Questo 1-1 non fa ora che accendere ancora di più il campionato, con un Sassuolo pronto ad andare a pari punti con la Roma e a tre dalla vetta dopo la sfida con la penultima Lazio di domani. Che si cali il sipario, ora sì che inizia lo spettacolo.

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