Lo confesso, ieri sera alla fine del derby mi è rimasto l’amaro in bocca con la chiara sensazione più di aver buttato via due punti che di averne guadagnato uno. Ma da buon tifoso del Toro, peraltro molto romantico, ho finalmente goduto nel vedere i cugini quasi sottomessi ad una prestazione, quella granata, ai limiti della perfezione se non fosse per due motivi: Cairo e Milinkovic-Savic.
Già, perché il Toro visto ieri sera allo Stadium è cosa vera e seria fatta di tanta “garra” e con individualità davvero importanti. In difesa si può tranquillamente certificare che Gleison Bremer sia in questo momento forse il difensore più forte della Serie A tanto da aver annullato per l’ennesima volta il costosissimo attaccante ex viola Vlahovic, uscito sconsolato nella ripresa e mai pericoloso.
La prestazione del brasiliano ha perfino estasiato i commentatori DAZN increduli nel vedere lo pseudo fenomeno serbo incapace non solo di tirare in porta (un solo tiro per lui in tutta la partita) ma addirittura di giocare la palla. Bremer ha sì rinnovato fino al 2024 ma sicuramente sarà la prossima plusvalenza di Urbano Cairo che si sfrega le mani.
La seconda certezza è il croato Brekalo voluto fortemente dal tecnico Juric. L’esterno ex Wolfsburg è giocatore di altra categoria e forse erano 20 anni che non si vedeva su sponda granata un giocatore delle sue qualità. Devastante sulla sinistra e sempre pericoloso, dai suoi piedi si ha la sensazione che possa arrivare sempre qualcosa di pericoloso. Oltre ad essere il miglior marcatore del Toro è uomo assist eccezionale. Il suo spunto sulla sinistra è da fare vedere nelle scuole calcio per rapidità e tecnica, non ultimo il meraviglioso assist per il “Gallo” Belotti. Ora bisogna assolutamente riscattarlo per non perdere un giocatore che può davvero far fare il salto di qualità a questa squadra.
A proposito del Gallo: un sentito ringraziamento ai suoi detrattori che ne enunciavano la sua svogliatezza ma soprattutto, nonostante 108 gol segnati con quello di ieri sera, la sua inadeguatezza a vestire la maglia numero 9: per la serie “nella vita sono i fatti che contano”. La sua condizione è ancora lontana dai suoi standard ma l’impegno messo in campo è indiscutibile ed il gol una sua perla.
A fine partita Belotti ha lasciato aperta la porta, confermato anche in conferenza stampa dallo stesso Juric. Il Gallo vuole valutare con calma a fine stagione cosa farà Cairo ed il DS Vagnati. Le ambizioni del numero 9 granata sono chiare e giuste e con un tecnico come Juric ed una programmazione seria si può davvero ambire a posti di classifica importanti e consoni alla storia e blasone del club granata.
Ma ecco che a mente fredda scende lo sconforto perché la vera domanda è: cosa vuole fare Cairo? Quali sono le sue reali intenzioni? Il Presidente granata è perfino sparito dagli obbiettivi delle TV. Ieri sera si è assistito al delitto perfetto dell’imprenditore alessandrino ovvero una prestazione di squadra sontuosa ma con l’ennesimo risultato: con loro non vinciamo mai!
Il vero protagonista negativo della serata è per l’ennesima volta il pupillo Milinkovic-Savic che di portiere vero forse ha poco o nulla. Un piccolo esempio per capire le differenze tra un portiere e un non portiere? Basta guardare la prestazione del polacco Sczezny e del gigante serbo… capirete perfettamente!
Il polacco sempre pronto nelle uscite anche fuori area piccola per aiutare i compagni di reparto, il nostro non esce neanche sul suo palo. A proposito del gol preso: l’errore è doppio perché non solo non esce ad un metro dal suo palo ma non copre neanche la porta in maniera corretta. Insomma un errore che poteva costare carissimo proprio come in tutta la stagione. Gemello sempre in panchina.
A questo punto rimane da chiedersi cosa vorrà fare Cairo e che cosa ne sarà del Toro; se non ha intenzione di investire si faccia da parte e ceda la mano a chi davvero può investire (alla faccia di chi dice che non ci sono investitori in serie A, l’Atalanta è appena stata ceduta ad un fondo americano!) oppure dia fiducia in Juric e investa in maniera oculata provando a trattenere i migliori giocatori e costruire su di loro qualcosa di importante.
Juric ed i tifosi del Toro si meritano qualcosa di più del nono o decimo posto e con il tecnico di Spalato tornare a sognare è lecito, altrimenti ci sarà sempre come ieri il delitto perfetto per non scontentare nessuno.
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