Finisce 2-2 la partita tra Salernitana e Milan. Tante occasioni del Milan, ma soprattutto tante occasioni sprecate.

Carichi– I 42 punti di differenza tra i Rossoneri e i Granata tradiscono un match che vede i padroni di casa partire forte. Sono quest’ultimi i primi a portarsi al tiro, mettendo non poco in difficoltà il Milan. Ma la difesa ospite regge, con Tomori e Romagnoli che aiutano il solito Maignan. Così non si può dire della difesa della Salernitana: basta una sola azione dei Rossoneri, una sgroppata di Theo Hernandez che serve Messias, il quale non sbaglia davanti al portiere. A tratti imbarazzante la marcatura di Fazio e Dragusin sul brasiliano in occasione del gol. Insomma, anche con tutta la forza d volontà e le occasioni create, il gap nella qualità dei giocatori favorisce di molto la squadra di Pioli.

Milan– Dopo il gol la partita pare una formalità. Prendono il dominio del match i Rossoneri, che attaccano a più riprese, costringendo gli avversari a difendersi. Ma da una ripartenza Granata è Bonazzoli a segnare il gol del pareggio, al primo tiro della Salernitana dopo il vantaggio del Milan. Tante le occasioni di quest’ultimi, il problema non è crearle, ma capitalizzarle. Non serve il 60% di possesso palla, o il maggior numero di occasioni, finché il risultato dice 1-1 il Milan deve riprendersi.

Ripresa– Nel secondo tempo è ancora il Milan ad attaccare. Pochissime le azioni della Salernitana. Ancora una volta però i Rossoneri non finalizzano e non segnano. Ai padroni basta la prima azione ben congeniata della ripresa per portarsi in vantaggio. Questa è “la dure legge del gol”. Ci deve pensare Rebic a riportare il match in parità.

Finale– Tante, fin troppe, le occasioni sprecate dal Milan. Un 2-2 che lascia con l’amaro in bocca, sia per la differenza di qualità vista in campo, sia per i tantissimi sprechi. Una squadra che punta allo scudetto non può permettersi scivoloni simili. Poco cinismo al fronte di tante azioni create.