DALLA SALA STAMPA DELLO STADIO OLIMPICO GRANDE TORINO, IL TECNICO GRANATA IVAN JURIC PRESENTA LA SFIDA DI DOMANI CONTRO I BIANCONERI. ECCO LE SUE DICHIARAZIONI.

Com’è andata la settimana e come arrivate al derby?

” Ci siamo allenati bene e concentrati, vogliamo fare una grande partita. Abbiamo la carica giusta, siamo consapevoli di quanto significa questa gara”.

Cos’è successo dopo la sosta?

” Prima della sosta eravamo al massimo, nelle ultime due abbiamo fatto partite medie e non sui livelli di prima. Ma tatticamente sono state gare diverse, nelle quali il Venezia ha cambiato modulo dopo mezz’ora e l’Udinese ci ha dato fastidio. Contro il Venezia abbiamo fatto una partita giusta ma è andata male”.

Belotti può partire titolare?

” Ha fatto una buona partita, può partire dall’inizio”.

Cambia la Juve con il tridente?

” Con Vlahovic e con Dybala, oltre a Zakaria, sono in un momento positivo tatticamente e fisicamente. Noi cambieremo un pò le scalate, è inevitabile”.

Lo step successivo può essere giocare un pò meno bene ma portare a casa il risultato?

” Ho rammarico per i punti persi con i gol all’ultimo minuto, altre sconfitte ci stanno.L’idea è quella di giocare bene, domani sarà la stessa cosa: vogliamo fare una partita al massimo, cercando di non subire due reti e due gol come ci è capitato con il Venezia. E se non va come vorresti, cercare comunque di portare a casa il risultato”.

Pobega può essere il sostituto di Praet?

” Magari si, dobbiamo trovare alternative. Brekalo ha fatto bene, anche Seck ha giocato in B da titolare e sta facendo passi importanti. Anche Pobega è una delle possibilità”.

Come si marca il tridente della Juve?

” Marchiamo con le diagonali, è il nostro modo di essere. In quella zona la marcatura è forte, andremo avanti come al solito. Bremer-Vlahovic sarà uno scontro importante, così come il nostro contro Bonucci”.

Le ultime due sconfitte hanno scalfito un pò di entusiasmo?

” Nel calcio ci vuole equilibrio. Non abbiamo fatto bene, abbiamo giocato un pò meno bene e va accettato. Ma il lavoro va valutato su sei mesi, non partita dopo partita. Noi dobbiamo dare un segnale positivo e provare a vincere non tanto per ritrovare l’entusiasmo, che ce l’abbiamo, quanto per noi stessi”.

Quindi il gioco delle coppie è Pobega-Seck e Brekalo-Pjaca?

” Si, direi di si. Ma vediamo domani…”.

Com’è il suo rapporto con la città?

” Ci sono tante anomalie: c’è un grande tifo, ma lo stadio è vuoto. Quando vivo la città, percepisco l’attenzione anche della stampa e la grandezza della squadra, della società e della storia. Ma alle partite ci sono poche persone. L’equilibrio è molto sottile, non so come dire… questa fretta e questa ambizione di tornare grandi sono giuste, ma non si può fare così. Serve più normalità, sento che può esplodere tutto in senso positivo e che basta pochissimo per ricadere nelle critiche e nel negativismo. Il mio obiettivo è andare su, ma non è che con due passetti indietro è tutto finito. Servono le scelte giuste per arrivare a un buon livello, ma in questo momento vedo anomalie in tutto”.

Come sta Djidji?

” L’ho visto meglio, abbiamo forzato per recuperarlo e contro il Venezia ha fatto bene a lunghi tratti, poi è calato. Abbiamo provato sia lui che Zima, poi decidiamo domani”.