Il calciomercato della Fiorentina è stato abbastanza movimentato. Tra la cessione di Vlahovic e gli arrivi di Ikoné, Piatek e Cabral, la viola è stata una tra le società italiane più versatili di questa sessione invernale di calciomercato. Oltretutto ancora non terminata dato che dalla Turchia c’è un forte interesse per Pulgar. Quindi ancora sul versante cessioni nulla è concluso. Il direttore Sportivo Daniele Pradé è riuscito a cancellare la delusione Vlahovic in poche ore prendendo Cabral e di conseguenza mantenendo un assetto offensivo abbastanza efficiente. Adesso con la ripresa del campionato, tutti gli sforzi di Pradé devono essere applicati dal mister Italiano e dal suo staff.
I tifosi però ovviamente sono arrabbiati con la dirigenza viola per la cessione di Vlahovic e come ha riportato il sito della Fiorentina, Pradè ha spiegato le motivazioni di questo pesante sacrificio: “iIl gruppo è unitissimo dopo la partenza di Vlahovic. E’ consapevole che la squadra è forte. Ci siamo trovati in una situazione tale che per esigenze aziendali…non si poteva dire di no. So benissimo che i tifosi non siano felici per questa cessione. Però…ai tifosi dico che il calcio, per come è fatto oggi e per la società che siamo, con procuratori, bilanci etc…non potevamo fare diversamente. Per raggiungere obiettivi tecnici e avere ambizione sportiva, non ci si può basare solo su un singolo calciatore. Abbiamo preso subito Ikoné, a 15 milioni a dicembre, poi Piatek…e non c’erano ancora i soldi di Vlahovic. Andato via Vlahovic abbiamo subito investito 15 milioni per Cabral. Non vogliamo perdere la nostra ambizione sportiva, anzi…vogliamo mantenerla e crescere”.

“Il caso Vlahovic fa parte di dinamiche che fanno parte del calcio di oggi, e ci sarà modo che qualcosa cambi. Ho sentito dire che con le cessioni di Vlahovic e Chiesa, Commisso si è ripagato l’acquisto della società. E’ vero che abbiamo incassato tanti soldi, ma è anche giusto ripartire dal passato. Chiesa è arrivato qui bambino, poi è stato valorizzato, ed è cresciuto. Vlahovic idem, complimenti a chi lo ha preso, ma poi è diventato quello che è grazie alla Fiorentina, da Montella a Iachini e Prandelli. Quando c’era Prandelli, c’è chi diceva che di tre non se ne faceva uno. Decidemmo di puntare su Vlahovic, ci abbiamo creduto. E siamo stati bravi. E’ vero che Chiesa-Vlahovic hanno portato tanti soldi, ma da quando siamo arrivati abbiamo ceduto quasi 50 calciatori, con costi vari. La nostra proprietà è molto forte. Spetta a noi saper dare entusiasmo alla nostra presidenza. Questo spetta a noi”.
Seguici su Per Sempre News!

Giornalista per passione, sportivo per lavoro. Seguo lo sport a 360° e mi diletto solo a guardalo. Tifoso ma non troppo, analista e critico sul gioco. Amante della Formula1 , del ciclismo e del calcio…. guardato!