La notizia era già trapelata alla fine dello scorso anno. César Azpilicueta è fortemente richiesto dal Barcellona di Xavi, che sembra intenzionato a prendere lo spagnolo una volta svincolato a fine stagione, come riportato da Fabrizio Romano.
L’idea è quella di un contratto fino al 2024 per il classe ’89, piuttosto intrigato dall’idea di ritornare in patria e finire di fatto la sua carriera in blaugrana. Sono ben dodici gli anni trascorsi dall’ultima stagione nella Liga, quando Azpilicueta ha solcato i primi campi da professionista con l’Osasuna. Dopo un’esperienza trascorsa in Ligue 1 poi, con la maglia dell’Olympique Marsiglia, si è trasferito nel 2012 al Chelsea, dove fino ad ora ha giocato 314 partite in dieci stagioni.
Nove gol e quarantuno assist per lo spagnolo di Pamplona, che rappresenta un vero e proprio jolly del reparto difensivo. In carriera ha giocato la maggior parte delle sue partite schierato come terzino a destra, ma per ben 122 volte si è mosso da difensore centrale. Stesso numero di partite giocate, peraltro, sulla fascia opposta.
Il palmarès di Azpilicueta
Un ampissimo palmarès inoltre per lo spagnolo, collezionato durante tutta la sua trionfale carriera in Premier e non solo. In Francia con l’OM una Supercoppa e due Coppe di Lega. Con i Blues poi sono sette i trofei totali fino ad ora: una Supercoppa UEFA, due Europa League, una Coppa di Lega, una Champions e due Campionati. Con la sua Nazionale invece solo un Europeo con l’U-19 e uno con l’U-20.
Sicuramente un colpo per il Barcellona volto ad assicurarsi l’esperienza e la qualità di un giocatore come Azpilicueta, soprattutto in vista del periodo tutt’altro che positivo per la squadra blaugrana, ad oggi quinta in classifica. Servono esperienza e certezze in questo momento al Barcellona per uscire dal burrone; e il terzino del Chelsea può rappresentare un’ottimo profilo forse ancora per qualche stagione.
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Studente del liceo classico; amante dello sport e del calcio, argomenti che ho sempre cercato di trattare con rispetto e dettagliato. Scrivo per CalciofemminileItalia e sono l’autore del romanzo dal titolo “Il Dio del Pallone“. A chi mi chiede che cos’è per me il calcio rispondo: “Una religione”.