Gianni Agnelli ha lasciato questa vita terrena esattamente 19 anni fa. Il suo nome è stato legato indissolubilmente alla FIAT e alla Juve. Sui bianconeri l’Avvocato si è spesse volte espresso con frasi diventate iconiche. Ne ricordiamo qualcuna.
“La Juve è per me l’amore di una vita intera, motivo di gioia e orgoglio, ma anche di delusione e frustrazione, comunque emozioni forti, come può dare una vera e infinita storia d’amore“.
“Vinca la Juve o vinca il migliore? Sono fortunato, spesso le due cose coincidono“.
“La Juventus è la compagna della mia vita, soprattutto un’emozione. Accade quando vedo entrare quelle maglie in campo. Mi emoziono anche quando leggo sul giornale la lettera J in un titolo. Subito penso alla Juve“.
“Nei momenti difficili di una partita, c’è sempre nel mio subconscio qualcosa a cui mi appello, a quella capacità di non arrendersi mai. E questo è il motivo per cui la Juventus vince anche quando non te l’aspetti“.
“Buscetta ha detto di essere ossessivamente un tifoso della Juventus? Se lo incontrate ditegli che è la sola cosa di cui non potrà pentirsi“.
L’Avvocato Gianni Agnelli era esattamente l’emblema vivente del cosa vuol dire essere juventini. Ha trasformato un club calcistico in uno stile di vita. In uno stile che contempla vittorie e onore. “Capelli bianchi, profilo grifagno”, come lo definiva Gianni Brera, l’Avvocato infondeva sicurezza al popolo juventino grazie al suo carisma, ergendosi a figura mitologica scesa in terra.
Emblema del capitalismo italiano, e di tutte le discussioni e diatribe che ne sono scaturite, l’Avvocato incantava giornalisti e ascoltatori nei salotti televisivi. L’opinione pubblica si divideva, ma tutti erano concordi sul fatto che fosse un personaggio tutt’altro che banale, bensì assolutamente geniale. I suoi commenti sono diventati iconici.
Nelle interviste spaziava da calcio ad arte, da auto a donne, con un tocco sempre immancabile di dolce vita, di cui è stato uno degli emblemi nel Belpaese. Un Belpaese che ha contribuito a esportare nel mondo, essendo considerato all’unanimità un’icona di stile.
Sfacciato, incosciente e temerario da giovane, con il passare degli anni l’Avvocato ha assunto un atteggiamento più composto. Nonostante sia stato presidente della Juve solo da giovane (ricoprendo poi la carica di presidente onorario negli ultimi anni di vita), Gianni Agnelli è stato considerato il simbolo della società bianconera nel novecento e oltre.
La presidenza della società è stata assunta da quel nipote immortalato con lui nella finale di Roma contro l’Ajax, ma il “capo massimo” della Juve viene considerato sempre l’Avvocato. Questo nonostante abbia lasciato la vita terrena esattamente 19 anni fa.
L’Avvocato non può essere considerato un semplice pilastro della Juventus, bensì è l’essenza della Juventus, un’essenza da lui tramandata ai posteri, che rivela un legame indissolubile, che rimarrà per sempre.
Osservatore della realtà, amante dello storytelling, del calcio inglese e della tattica. DS di AC Rivoluzione