Il Toro di Ivan Juric piace. Il Toro di Ivan Juric diverte per il suo modo di giocare e senza tema di smentita si può dire che sia forse il più bello e divertente degli ultimi 20 anni.

Dove potrà arrivare però è difficile da dire e molto dipenderà dal mercato di gennaio da sempre scevro di soddisfazioni per i tifosi granata con Urbano Cairo Presidente. Il Torino si ritrova, forse inaspettatamente fino a qualche mese fa, a quota 31 punti ma ciò che più conta a soli 4 punti dal sesto posto valido per la qualificazione all’Europa League e con una partita ancora da recuperare.

I risultati ottenuti dal tecnico di Spalato non sono frutto della casualità ma del lavoro settimanale e di idee ben precise. Vertice molto alto, pressing sul portatore di palla immediato ed esterni offensivi.

Il Torino è la squadra che prima di tutte recupera palla con una media di sei secondi appena ed è la quinta per cross fatti in campionato segno evidente del gioco sugli esterni voluto da Ivan Juric.

Al contrario di quanto si possa pensare il Toro per giunta, corre meno della grande maggioranza dei suoi avversari grazie ad una circolazione palla veloce e costante. I granata infatti sono solamente quindicesimi per km percorsi (105,942 km la media). La Lazio, per esempio, ha 113 km percorsi di media.

Unico neo dove Juric dovrà lavorare i pochi gol dei suoi attaccanti o meglio dell’unico attaccante a disposizione. Sanabria ha segnato meno di Brekalo che ricopre un altro ruolo.

Il problema vero però è la mancanza dei ricambi in panchina. Già perché mentre i cosiddetti “titolari” fanno la differenza, le seconde linee non sono all’altezza essendo peraltro gli stessi delle “salvezze stentate” delle ultime stagioni. Ergo l’esigenza di cedere gli scontenti di lungo corso tipo Baselli, Zaza e Izzo e la contemporanea necessità di avere quindi dei veri rinforzi.

A tal proposito la vera ed unica preoccupazione tra i tifosi è una sola: che Cairo non rovini tutto come sempre ha fatto negli ultimi 17 anni di sua presidenza ed investa davvero dando fiducia ad un allenatore che ha fatto ritrovare l’entusiasmo anche ai più scettici dei tifosi.

Le dichiarazioni del Patron granata su Bremer e Singo sono parse francamente imbarazzanti e preoccupanti facendo intendere che il suo Torino non avrà mai un futuro di ambizioni importanti ma continuerà solo ed esclusivamente a navigare a centro classifica.

Dichiarare che i giocatori che vogliono ambire a partite internazionali o trofei importanti devono cambiare squadra equivale a dichiarare la propria nullità e certifica la propria mediocrità. Il Toro ed i suoi tifosi si meritano di ritornare a sognare e, senza spese folli, si può ambire anche a traguardi più importanti (leggasi Atalanta).

Juric merita fiducia ma va assolutamente supportato da investimenti veri che porterebbero a ritorni economici sicuri. Cairo quindi, per la prima volta in 17 anni, abbia il coraggio di cambiare e dia fiducia a Juric senza distruggere quanto di buono è stato fatto sino ad oggi.

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