Un Toro straripante ha demolito una Fiorentina non pervenuta in campo alla faccia della quarantena imposta dall’Asl, allenamenti saltati e assenze per covid e infortuni. Quarto successo nelle ultime cinque in casa per i granata che salgono a quota 28 punti. Da tempo non si vedeva vincere la squadra in maniera così netta e convincente. Il Toro ieri ha avuto un approccio pressoché perfetto al match: intensità, ritmi altissimi per tutti i 90 minuti (anche sul 4-0 continuava ad attaccare alto), cattiveria agonistica e, una volta tanto, cinismo sottoporta. La prima mezz’ora giocata ieri ricorda la bellissima mezz’ora giocata contro l’Empoli: grande pressione sui portatori, grande voglia di sbranare ogni pallone e Fiorentina che non riusciva a ripartire (il secondo gol è emblematico per la pressione feroce con cui Rodriguez e Vojvoda inducono Callejon all’errore). Partita chiusa già nel primo tempo con Singo e doppietta di Brekalo. Nella ripresa poker di Sanabria senza mai correre il rischio di subire la reazione della Viola.

Ottimo il ritorno in campo di Mandragora, prove superlative di Brekalo e Bremer. Il croato sta diventando un fattore: ieri due gol, tante giocate di qualità e ripiegamenti difensivi. Il brasiliano ha praticamente annullato Vlahovic. Ma nel complesso tante individualità stanno crescendo ed i meriti di Juric sono lampanti. E’ riuscito a recuperare e a far rendere al meglio giocatori che sembravano persi alla causa e a creare un’identità e un contesto di gioco dove tutti sanno cosa fare. Con un mercato di gennaio fatto con intelligenza, continuando con lo sfoltimento della rosa di elementi che hanno chiuso da tempo con il Torino, come Izzo, Verdi, Baselli e Zaza e con tre innesti di qualità il Toro può ambire tranquillamente ad essere una delle sorprese di questo campionato.

Il prossimo match sarà a Genova contro la Sampdoria. Partita da prendere con le molle, da non sottovalutare e da giocare con lo stesso spirito e approccio di ieri.