L’Inter di Simone Inzaghi ha recuperato cinque punti al Napoli dal rientro dalla sosta nazionali. I nerazzurri hanno vinto il confronto diretto e le due gare successive. Dopo un periodo di difficoltà, i nerazzurri hanno trovato la quadra. Non era facile raccogliere l’eredità di Conte e, per giunta, con gli addii di Lukaku e Hakimi.
Il tecnico piacentino sta rispondendo sul campo agli scettici. Gli sfottò su “Spiaze” si stanno via via affievolendo. Il tecnico nerazzurro sta annusando il primo posto, che spera di prendersi entro la fine del girone d’andata. D’altronde c’è un Milan-Napoli tra poche giornate. Naturalmente è prematuro parlare di nerazzurri strafavoriti per lo scudetto. Inzaghi e i suoi ragazzi staranno toccando ferro.
Il punto è che Antonio Conte ha lasciato una squadra che sa vincere. Ci sono dei leader come i tre centrali, Barella, Brozovic, Perisic e Lautaro. In più, dopo un periodo di adattamento, Calhanoglu è diventato sempre più importante nel reparto nevralgico. Nonostante l’età avanzata, almeno a livello calcistico, Sanchez e Vidal sono altri due calciatori dal palmares molto ricco. Nei momenti decisivi, il tecnico nerazzurro sa di potersi aggrappare su tanti calciatori che hanno questa mentalità vincente.
Tra le altre due contendenti, il Napoli ha più esperienza, in media, rispetto al Milan. I rossoneri rispondono poi con due dal palmares sconfinato come Ibra e Giroud. Qualsiasi discorso in tal senso è, ad ogni modo, assolutamente prematuro. L’Inter adesso è chiamata a vincere le prossime quattro prima della sosta. La partita più insidiosa è sulla carta quella contro il Toro.
A livello di qualità di rosa, si può dire che regna l’equilibrio. Il punto è che, pur avendo perso due elementi chiave, l’Inter ha mantenuto principi di gioco importanti. La difesa è solida, il centrocampo è tambureggiante, gli esterni corrono e l’attacco può contare su tre calciatori che stanno rendendo al meglio. Se Lautaro è il faro offensivo, il pur “attempato” Dzeko è il centravanti che tutti i tecnici vorrebbero avere. Meno straripante e travolgente rispetto a Lukaku, ma tecnicamente non ha nulla da invidiargli tantomeno nel gioco di testa. Correa non è un attaccante da 15-20 gol, ma salta l’uomo alla grande e si trova a meraviglia con il compagno di nazionale.
In conclusione, fermo restando che regna un certo equilibrio tra le big, l’Inter ha diversi vantaggi: mentalità costruita nel corso degli anni, diversi calciatori abituati a vincere e qualcosa in più come rosa. Naturalmente, per poter vincere il titolo concorrono molte varianti. Ci riferiamo a infortuni, fortuna, arbitraggi, forma nei momenti decisivi, etc.
Osservatore della realtà, amante dello storytelling, del calcio inglese e della tattica. DS di AC Rivoluzione