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L’eroe azzurro dei Mondiali del 1990, dal nome così facile da pronunciare, festeggia oggi il suo cinquantasettesimo compleanno.

L’Italia si innamora di Totò Schillaci il 9 giugno dello stesso anno, al 78° minuto di Italia-Austria. Ultimo convocato, l’attaccante scende in campo e in quattro minuti segna il gol della vittoria. Iniziano i girotondi di clacson e lo sventolio di bandiere, in una estate che rimarrà nella storia.

Cresciuto rincorrendo il pallone nei campetti del Cep, quartiere popolare di Palermo, dove da ragazzino viveva riparando le gomme delle macchine, Schillaci racconta di aver evitato guai grazie alla grandissima passione per il pallone.

Nel suo libro “Il gol è tutto” (2016) racconta che sarà proprio il sogno a proteggerlo.

Quel sogno è il pallone e sono le mille lire che zu Paluzzo gli paga per ogni rete segnata.

In campo è una scheggia: veloce, intuitivo, istintivo. Un predatore che attacca la palla per portarla a rete in continuazione, mai completamente sazio.

Totò comincia a giocare nel Messina, poi il grande salto nella Juventus, dove forma con Roberto Baggio una coppia da sogno. Con la maglia bianconera Schillaci colleziona 36 reti in 132 presenze, dal 1989 al 1992. Dopo aver vinto Coppa UEFA e Coppa Italia nella Juve, passa all’Inter, dove si ferma per due stagioni vincendo un’altra Coppa UEFA.

Il 1990 è l’anno dei Mondiali in Italia, durante i quali ogni partita degli azzurri è una promessa di felicità.

La corsa dell’Italia di Zenga, Vialli, Maldini e Baggio finisce in semifinale ai rigori contro l’Argentina ma, se guardiamo indietro, l’immagine che rimane impressa nella memoria è quella di un ragazzo con i grandi occhi spiritati, che esulta correndo dopo l’ennesimo gol. Totò segnerà ne segnerà sei, diventando il capocannoniere di quel torneo triste per la nostra nazionale ma straordinario per lui.

Si trasferisce in Giappone dove conclude la sua carriera nel 1997 al club giapponese Júbilo Iwata, diventando l’idolo di un intero popolo che lo battezza «Totò-san».

Rientrato in Italia apre una scuola calcio, nominata «Louis Ribolla», che gestisce nella città dove è nato, Palermo. La sua missione è convincere i ragazzi che vale sempre la pena sognare, perché i sogni si possono avverare.

Il personaggio Schillaci è tornato alla ribalta negli ultimi anni per via della sua partecipazione al reality “L’isola dei famosi”, alla trasmissione televisiva “Quelli che il calcio” e di apparizioni in alcune fiction.

Ma per noi rimarrà sempre Totò-gol, l’eroe delle Notti Magiche.

Schillaci esulta durante i Mondiali Italia ’90