Domani Maurizio Sarri tornerà al San Paolo/Maradona con il pubblico allo stadio. Napoli-Lazio sarà una gara fondamentale per le ambizioni di entrambe le squadre. La squadra di Spalletti deve mantenere il primo posto mentre i biancocelesti devono restare agganciati al treno Champions.
Il tecnico tosco-napoletano torna nella città dove è stato un idolo per tre anni. Probabilmente il tecnico con cui si è instaurato il legame più profondo con la piazza. Un amore finito poi male con il passaggio alla Juve nel 2019 dopo la parentesi vittoriosa al Chelsea.
Per Antonio Corbo, giornalista di Repubblica, non vi saranno fischi: “Negli ultimi tempi, soprattutto dopo la Juventus, Sarri si è costruito un’immagine diversa. Non è più il bravo e leggendario allenatore del triennio. L’accusa di tradimento però è svanita e la stima da parte della città rimane. Che accoglienza riceverà? Il rancore non c’è più. Non credo arriveranno fischi, non li meriterebbe. Ha lasciato un ottimo ricordo. Anche se, quando è andato via, è stato contraddittorio nelle dichiarazioni”.
Sarri non ha mai legato con la piazza bianconera. Nella gara dell’Olimpico ha ricevuto fischi e contestazioni dai suoi ex tifosi. Le sue dichiarazioni nel post gara hanno gettato ulteriore benzina sul fuoco. Quando tornerà a Torino, non sarà certamente amato.
Fosse tornato, da avversario, alla guida del Chelsea, avrebbe ricevuto principalmente applausi. L’essere passato per la Juve, anche se per un’unica stagione, è considerato uno sgarro imperdonabile dalla piazza napoletana. Il troppo amore si tramuta in “odio” (calcisticamente parlando) in questi casi. Il problema non è, naturalmente, il tornare da tecnico della Lazio. Se alla guida dei biancocelesti ci fosse stato Bielsa, per fare un esempio, il pubblico del Maradona avrebbe reagito tra in differenza e qualche applauso, visto il legame con il fuoriclasse argentino.
Sarri non è naturalmente identificato come lo juventino. Anche i muri sanno della sua per nulla recondita avversione nei confronti della piazza bianconera. Piuttosto, viene considerato come colui che ha tradito gli ideali manifestati, vendendosi per soldi, fama e embizione.
Solo fischi quindi? Non sono da aspettarsi applausi, per ovvi motivi. Piuttosto, non è affatto peregrina la possibilità di striscioni in cui viene espressa questa netta separazione tra il Sarri allenatore e l’uomo. Quanto fatto sul campo in termini di gioco è innegabile. Tolto qualche personaggio che non riesce a scindere i due aspetti, chiunque si toglie il cappello al cospetto della gestione calcistica. Il “tradimento” alla piazza non gli verrà perdonato. Come già riportato, il tecnico di Figline ha messo d’accordo, almeno per una volta, le tifoserie di Juve e Napoli.

Osservatore della realtà, amante dello storytelling, del calcio inglese e della tattica. DS di AC Rivoluzione