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La politica del Bayern Monaco verso i no-vax Joshua Kimmich, Serge Gnabry, Jamal Musiala, Eric-Maxim Choupo-Moting e Michael Cuisance, in quarantena dopo essere stati a contatto con un positivo, ha fatto scalpore. Non essendo vaccinati il club si è avvalso di una legge che in Germania permette ai club di decurtare lo stipendio dei tesserati per i giorni in cui non possono offrire i loro servizi. Tutti i giocatori in quarantena, eccezion fatta per Cuisance, dovrebbero dunque subire questo taglio allo stipendio.

La politica del Bayern è stata netta ed ha diviso il club dai giocatori, con in mezzo Nagelsmann che ha il ruolo di mediare una situazione molto scomoda anche per lui che, qualsiasi cosa dica, rischia di mettersi contro una parte o l’altra:

”Posso capire il club se decide di far valere i suoi diritti, nel contesto delle nostre leggi sul lavoro. Se la società non è in grado di sfruttare le eccezionali qualità dei nostri giocatori per via delle loro decisioni. Alla fine, però, non è una mia decisione. Io cerco di capire, rispettare e rappresentare l’opinione del club. Ma anche quella dei giocatori, cerco di essere un punto di contatto in questa situazione. Credo, spero che questa dinamica funzioni bene”.

Il Bayern sembra aver subito un lieve contraccolpo dopo la decisione del club, andando a perdere la gara in trasferta contro l’Augsburg ma si è subito rimesso in carreggiata andando a vincere sul campo, innevato, della Dinamo Kyev ieri sera e rimanendo a punteggio pieno nel girone, dominato, di Champions League.