Tavecchio: “Dopo di me? Nessuno ha fatto meglio”. Poi sull’Italia…
Dopo il brutto pareggio a reti bianche contro l’Irlanda del Nord e la mancata qualificazione diretta ai mondiali in Qatar 2022, in tantissimi hanno detto la loro. Tra questi c’è Carlo Tavecchio: l’ex presidente della FIGC è intervenuto ai microfoni di 1 Station Radio e ha parlato soprattutto del presente in Federazione.
Queste le sue parole:
“Come dovrebbe comportarsi Gravina? Io starei in religioso silenzio, e così ho fatto in passato, anche quando ho visto Gabbiadini al posto di Insigne. Avrei voluto dire tante cose, ma alla fine ho solo chiesto il perché di questa scelta. Oriali mi rispose ‘Presidente, Manolo la stupirà’. Abbiamo visto tutti quanto mi abbia stupito. Poi sono stato l’unico a dimettermi, lasciando una consistente liquidità nei conti della federazione, quattro italiane in Champions e quattro partite dell’Europeo in Italia, grazie ai miei rapporti con Ceferin. Dopo di me nessuno ha fatto meglio”.
Il commento di Tavecchio sull’Italia di Mancini
Carlo Tavecchio poi ha parlato a Radio Sportiva della situazione dell’Italia dopo il pareggio e i playoff da disputare a marzo. L’ex presidente ha parlato del 2017 quando gli azzurri di Venutra non si qualificarono ai Mondiali:
“Non volevo esonerare Ventura prima dello spareggio con la Svezia. Un presidente federale deve stare ai fatti concreti e non essere umorale, avevo parlato con i senatori dello spogliatoio e nessuno mi aveva chiesto la testa dell’allenatore. La situazione attuale è diversa da quella di allora: noi non venivamo da un Europeo vinto, a Stoccolma all’andata avevamo avuto molta sfortuna, poi a Milano ci furono scelte tecniche discutibili. Ora ci sono tanti mesi ai playoff, il tempo è galantuomo e dà delle indicazioni, Mancini conosce bene i calciatori e saprà apportare modifiche. Di sicuro, non possiamo giocare senza un centravanti vero, di ruolo. Italia spenta a Belfast? Credo sia stato un problema psicologico, i giocatori sembravano come bloccati“.
Il calcio italiano non sarebbe nulla senza risultati internazionali
Fiducia totale a Mancini e il suo gruppo ma Tavecchio spera di non rivivere l'”apocalisse” del 2017:
“Utilizzai questo termine nel 2017 e lo dissi agli interessati, da Ventura a Uva passando per Ulivieri e Oriali, senza risultati internazionali il calcio italiano è come se non contasse niente. Abbiamo appoggiato l’elezione di Ceferin e ci ha ringraziato con posti in più nelle coppe e partite casalinghe in più all’Europeo, oltre all’utilizzo del var prima di tutti gli altri. Eravamo la prima nazione in Europa, anche se non è stato rilevato. Però sul piano mondiale gli equilibri sono cambiati, ci sono paesi emergenti e anche loro vogliono mangiare una fetta della torta“.

Appassionata di pallone sin da piccola, scrivo per passione ma anche per costruire un grande sogno: diventare giornalista pubblicista. Ho la voce molto alta e se mai doveste sentire qualcuno che urla durante le partite, beh quella sono proprio io!