Roma-Napoli si è chiuso a rete inviolate. Una gara ricchissima di contenuti, giocata ad alta intensità e con grandissima foga agonistica da tanto le squadre. La Roma si è riscattata dopo la figuraccia in Norvegia. Avere tutti i titolari, compreso Zaniolo, dà ai giallorossi altra conformazione.

Nonostante il palo clamoroso, il Napoli non ha tantissimo da recriminare, in quanto la Roma ha avuto 3 occasioni nette (testa di Zaniolo, tiro fuori di Abraham, testa di Mancini). In altre situazioni, la squadra di Spalletti è stata poco precisa negli ultimi metri. Inoltre, la difesa predisposta da Mourinho è stata efficace per limitare Osimhen e gli altri “avanti”.

La trequarti della Roma era in ottima salute. Zaniolo ha esibito una forma straripante mentre i centrocampisti si sono inseriti parecchie volte. L’errore di Abraham è stato probabilmente frutto delle precarie condizioni fisiche di quel momento. Il Napoli ha sbagliato poco, ma la Roma è stata pericolosa sfruttando le sbavature azzurre. Koulibaly è andato fuori tempo in 2-3 frangenti, mentre Rrahmani è stato eccellente.

La fase difensiva del Napoli ha funzionato grazie all’applicazione di tutti gli effettivi. Fermo restando le sbavature, le occasioni avute dai giallorossi sono merito dei ragazzi di Mourinho. Una Roma che ha giocato sulla falsariga della gara contro la Juve. Anche in questo caso è stata sfortunata a non aver segnato. Avrebbe potuto subire gol ma il tiro di Osimhen si è infranto sul palo.

L’agonismo l’ha fatta da padrone. Il livello di ambo le squadre è stato alto. Per il Napoli prima o poi doveva arrivare la prima non vittoria. Ed è arrivata al cospetto di una squadra che ha gettato il cuore oltre l’ostacolo. Una Roma aggressiva, grintosa, attenta in difesa e, naturalmente, zeppa di qualità in fase offensiva.

Entrambe le squadre escono rafforzate da questa prestazione. La Roma ha pareggiato contro la capolista e avrebbe anche potuto vincere. Il Napoli ha tenuto il pareggio contro una squadra ferita e che ha giocato con il sangue agli occhi. Le criticità risiedono nella gestione delle seconde linee. Qualche problema in più per il tecnico portoghese, per sua stessa ammissione sulle riserve.

Dopo la trasferta di Cagliari, i giallorossi affronteranno il Milan. Il Napoli ha sulla carta due partite abbordabili (Bologna e Salernitana). Poi arriverà il turno del coriaceo Verona, non prima della trasferta di Varsavia. Prima della sosta di novembre, Spalletti deve puntare a conservare il primato, Mourinho a rimanere attaccato al treno Champions.