Federico Chiesa è sulla cresta dell’onda dopo l’Europeo in cui ha trionfato con la Nazionale italiana e la splendida partita contro il Chelsea. Le sue gesta hanno portato in molti a definirlo già più forte del padre Enrico. Sono i due Chiesa che hanno vestito la maglia Azzurra.
Eppure ce ne è un altro, naturalmente senza alcun legame di parentela con loro, che ha vestito la maglia di un’altra illustre Nazionale. Il suo nome era Ángel Domingo Chiesa, calciatore nato nel 1902 e soprannominato Quileta. Si trattava di un soprannome dato ai ragazzi molto alti. Nonostante ciò, era una persona molto schiva e confessò di non amare giocare davanti a un pubblico folto, avendone vergogna.
All’epoca il calcio non permetteva di vivere nell’agiatezza. Il nostro eroe lavorava quindi come macellaio. Partito dai campi di Chacabuco, cittadina dell’area metropolitana di Buenos Aires, fu notato dall’Huracán, squadra in cui vinse tre Copas Campeonatos di fila da protagonista. Arrivò a segnare oltre 100 gol con la squadra del bairro di Parque Patricios. Il suo ruolo era quello di ala sinistra e spiccava per velocità e lunghe leve.
Negli ultimi anni di carriera passò all’Argentinos Juniors ma era oramai in netta fase calante. Morto nel 1961, è ricordato come uno dei calciatori più iconici della storia del club della capitale. Basti pensare che un settore della Platea Mirave è dedicato a lui. Da giocatore veniva definito “il matematico dei passaggi”. Vanta 9 presenze e 1 gol con la nazionale argentina.
Tra i compagni di squadra in quell’Huracán ha avuto Guillermo Stabile e Cesareo Onzari, il primo calciatore nella storia a segnare un gol su calcio d’angolo in una gara ufficiale.
Osservatore della realtà, amante dello storytelling, del calcio inglese e della tattica. DS di AC Rivoluzione