La Roma è uscita sconfitta per 3-2 dal derby non senza rammarico
Il derby romano è stata una gara delle mille sfaccettature. Una partita che ha evidenziato virtù (molte) e difetti (ancora di più) di entrambe le squadre. Ad aver avuto la meglio è stata una Lazio che ha sbagliato meno rispetto alla squadra di José Mourinho.
Come Nelle ultime 3-4 stagioni la squadra giallorossa è pericolante in fase difensiva. Lo era con Di Francesco e i problemi si sono acuiti con Fonseca. Per adesso José Mourinho non è riuscito ad apporre questi correttivi. Dopo le prime due partite convincenti, sono emerse problematiche nelle successive due. Problematiche di equilibri difensivi, riscontrate nei centrali, nei terzini e scaturite dal reparto nevralgico.
Il tecnico portoghese ha deciso di non coprirsi, puntando sul classico schieramento 4-2-3-1. Invero i giallorossi hanno creato non poche occasioni, ma la Lazio, pur lontana dal gioco sarriano, è entrata come una lama nel burro. Sul primo gol, Milinkovic-Savic è penetrato tra i due centrali. Sul secondo gli avanti biancoceelsti hanno sfruttato la totale mancanza di filtro del centrocampo della Roma.
Il terzo gol è scaturito da un lancio in profondità per Immobile, leitmotiv di tanti derby passati. E non è stata l’unica situazione in cui la Lazio è arrivata dalle parti di Rui Patricio con azione partita da lancio lungo. Certamente non un marchio di fabbrica del gioco di Sarri, ma situazione studiata dal tecnico tosco-napoletano viste le difficoltà riscontrate dai giallorossi nelle ultime partite.
A fine gara, Mou ha chiamato a raccolta la squadra. In queste fasi si analizza la questione mentale. Le problematiche tattiche vengono analizzate invece a mente fredda. Il punto è che questi problemi non sono correlati tanto a errori individuali dei calciatori quanto alle rispettive caratteristiche. Mancini non marcherà mai alla Chiellini, Cristante e Veretout non saranno mai mediani bloccati, Karsdorp non sarà mai un terzino difensivo. Già dai primi minuti l’olandese sgroppava sulla fascia da vera e propria ala.
Una maggiore applicazione potrà senz’altro aiutare, ma servono correttivi da parte di Mourinho. Il tecnico portoghese sta continuando sulla falsariga di Fonseca. La squadra continua ad essere spumeggiante e volitiva in attacco, mentre dietro fa parecchia fatica. Il calciomercato non ha risolto degli equivoci tattici. Ora Mou dovrà metterci del suo. Senza un’organizzazione difensiva diversa questa squadra avrà grosse difficoltà a lottare per la Champions.

Osservatore della realtà, amante dello storytelling, del calcio inglese e della tattica. DS di AC Rivoluzione