Fiorentina e Torino hanno vinto e convinto nei match di questo weekend. Il Toro ha disputato una partita straordinaria contro un Sassuolo che era apparso in ottima forma contro la Roma. La Fiorentina ha avuto la meglio contro il Genoa. Si tratta comunque di due situazioni diverse, con budget decisamente di altro tipo.
Se la Fiorentina aveva anche l’anno scorso una squadra da parte sinistra della classifica, il Toro beneficia enormemente dell’apporto di Juric. Fermo restando che Italiano ha rimesso la chiesa al centro del villaggio e ha enormi meriti in termini di mentalità.
Urbano Cairo è stato spesso contestato, e con ragione, dalla tifoseria del Toro. Da gennaio scorso sono comunque arrivati calciatori validi per la categoria. Basti pensare a Sanabria e Mandragora. La squadra è stata ulteriormente rafforzata con gli innesti di Brekalo, Pjaca, Praet, Zima e Pobega. Eppure, dopo dei passi falsi iniziali, si sta vedendo la mano di un tecnico che ha fatto grandi cose a Verona.
Italiano, a differenza di Prandelli e Iachini, è un tecnico con principi moderni. La fase difensiva è decisamente rivedibile, ma parliamo di un allenatore classe ’77, con appena un anno alle spalle alla guida di una squadra di Serie A. Impressiona invece il gioco offensivo, con il suo Spezia che era una squadra non solo propositiva ma che applicava un pressing meccanico.
A Firenze si è trovato una squadra con pochi innesti rispetto alla compagine di Prandelli. Gli unici nuovi inseriti come titolare sono stati Odriozola e Nico Gonzalez. Si tratta naturalmente di calciatori di livello internazionale, perfettamente in grado di giocare in Europa League e magari anche in Champions. Ma è un’altra Fiorentina. 4-3-3 efficace, volitivo e solido che collocano la Viola già a un livello superiore. Per vedere i sincronismi ammirati allo Spezia c’è bisogno di un altro po’ di tempo ma la squadra di Italiano è pronta ad essere protagonista.
Italiano e Juric sono stati da applausi lo scorso anno. L’allora mister dello Spezia ha salvato i liguri agevolmente. Juric ha portato il Verona nella parte destra della classifica. Italiano ha accettato un progetto importante, pronto a portare la Viola a ridosso delle big. A Firenze sono contenti che Gattuso, comunque protagonista di un ottimo girone di ritorno lo scorso anno con il Napoli, si sia dimesso. A Torino non potevano fare scelta migliore. Juric è manna dal cielo per una piazza in crisi di identità da anni.
Abbiamo parlato di “storiche squadre” e non di big. Con i soldi e gli investimenti di Rocco Commisso la Fiorentina può diventare una big nel giro di poche stagioni, rinverdendo i fasti della prima Fiorentina di Prandelli. Il Torino, nonostante il progetto Juric sia bellissimo a livello tattico, deve fare i conti con una proprietà che non lascia certo presagire una scalata verso le posizioni di vertice.

Osservatore della realtà, amante dello storytelling, del calcio inglese e della tattica. DS di AC Rivoluzione