Il calcio inglese è attualmente il più ricco al mondo e, probabilmente, anche il più avvincente. La Premier League attira tantissimi investitori e svariati milioni di spettatore. Come noto, la Premier League fu istituita poco più di un quarto di secolo fa, mentre l’antica First Division affonda le proprie radici nell’ultima parte dell’ottocento. Il sistema dei campionati fu invece denominato Football League.
Ma andiamo con ordine, proponendovi la storia della nascita del calcio inglese.
Il 23 marzo 1888, alla vigilia della FA Cup, i dirigenti di West Brom, Preston North End, Blackburn Rovers e Bolton Wanderers si riunirono con William McGregor presso l’hotel Anderton a Londra. Furono i primi passi verso l’istituzione della Football League. William McGregor fu dirigente dell’Aston Villa per oltre 20, ricoprendo vari incarichi (tra cui quello di chairman), e divenne anche presidente della Football Association. L’istituzione del campionato inglese la dobbiamo quindi a lui e alla sua abilità nel saper sfruttare la congiuntura.

Nel gennaio 1884, il Preston giocò la FA ad Upton Park, match che vinse. Gli avversari si lamentarono, affermando che il Preston agiva da club professionista, cosa confermata da William Sudell, segretario e manager della squadra. Sudell ammise che la società pagava i propri calciatori, ma non solo: il Preston realizzava un grande lavoro di scouting in Scozia, Paese all’epoca florido di talenti. I calciatori scozzesi arrivavano a Preston, ricevevano un compenso per giocare nella squadra e Sudell trovava anche loro un lavoro. La FA non gradiva…

Sudell e il Preston cercarono quindi alleati tra le altre società che pagavano i propri calciatori. Entrarono quindi in scena l’Aston Villa e il Sunderland, che nell’ottobre 1884 minacciarono di ritirarsi dalla federazione se quest’ultima non avesse trovato un soluzione relativamente agli stipendi ai calciatori.
La FA organizzò delle riunioni per risolvere la faccenda. Il 20 luglio 1885 annunciò: “nell’interesse della Football Association abbiamo deciso di accettare che i calciatori siano trattati come professionisti e ricevano uno stipendio“. La norma prevedeva tuttavia delle restrizioni. Alle società veniva permesso di elargire pagamenti ai propri calciatori, nella misura in cui si trattasse di tesserati nati nella zona o che avevano vissuto almeno due anni entro sei miglia dallo stadio della squadra in cui giocavano.
Fu raggiunto quindi questo accordo, accettato all’unanimità. Il dover pagare uno stipendio ai propri calciatori portò tuttavia a un aumento dei costi per i club. Si rese quindi necessario organizzare più partire che attraessero un buon numero di tifosi che pagassero i biglietti. McGregor già ci aveva pensato.

Il 2 marzo 1888, McGregor scrisse una lettera che aveva come destinatari Blackburn Rovers, Bolton, Preston e West Bromwich, suggerendo alle 10-12 squadre più importanti di Inghilterra di disputare un campionato con partite di andata ritorno.
Le risposte di Bolton e Blackburn non si fecero attendere. Il 23 marzo i club decisero di estendere l’invito anche ad Accrington, Burnley, Derby County, Notts County, Stoke City, Wolverhampton, Old Carthusians e Everton. La seconda riunione, tenutosi presso il Royal Hotel di Manchester il 17 aprile 1888, sancì ufficialmente l’istituzione della Football League, nome ideato da William Sudell dopo che furono valutate varie denominazioni, tra cui Association Football Union. Dodici squadre composero il primo campionato inglese della storia.
Il torneo ebbe inizio l’8 settembre 1888: il campionato era composto dalle seguenti squadre: Aston Villa, West Bromwich, Rovers, Accrington, Burnley, Derby County, Preston, Notts, Wolverhampton, Everton e Stoke City. Il primo campionato fu vinto dal Preston degli Invincibili, che non perse neanche una partita e vinse anche la FA Cup, realizzando quindi il double.
Vincenzo Di Maso

Osservatore della realtà, amante dello storytelling, del calcio inglese e della tattica. DS di AC Rivoluzione