L’Inter ha iniziato il suo campionato nel migliore dei modi. Il 4-0 rifilato al Genoa ha visto anche le marcature dei neoacquisti Dzeko e Calhanoglu. Un’Inter naturalmente non uguale in tutto e per tutto a quella di Conte. Eppure un’Inter solida e dominante.
Gli addii dei calciatori che spezzano gli equilibri come Hakimi e Lukaku sicuramente potranno avere ripercussioni. La società li ha sostituiti con Dumfries e Dzeko. Si tratta di due calciatori funzionali e con alcune caratteristiche simili. L’olandese è più grosso rispetto al marocchino, meno tecnico ma ha quella predisposizione a segnare e, soprattutto, è atleticamente devastante. Il bosniaco non ha la velocità del belga ma ha una fisicità imponente ed è dominante nei duelli aerei.
Antonio Conte è un tecnico fatto e finito. Simone Inzaghi è un allenatore in rampa di lancio. Viene accusato di essere un dogmatico del modulo. Eppure questo 352 (o 3412) è il suo marchio di fabbrica. Un marchio di fabbrica che gli ha consentito di avere un’identità di gioco ben precisa e definita.
La scelta del tecnico piacentino è andata in tal senso: continuare sulla stessa falsariga di Antonio Conte. E, rispetto ai tempi della Lazio, avrà un terzetto difensivo di livello internazionale. Seppure con caratteristiche diverse, Brozovic sarà il suo Leiva. Non ci sarà il Milinkovic-Savic, ma Nicolò Barella è una mezzala moderna. Agli Europei si è consacrato tra i migliori centrocampisti al mondo.
Christian Eriksen è out in attesa dell’idoneità. In questa stagione giocherà Hakan Calhanoglu. Come spiegato in separata sede, il turco può essere manna dal cielo proprio per i piedi che si ritrova. E l’Inter ha, almeno potenzialmente, ben 7 calciatori su 11 più alti di 1,85.
La Juve può essere considerata favorita, ma chi parla di Inter nettamente indebolita sbaglia totalmente. La fisionomia di squadra non è cambiata. Oltre ai due calciatori ceduti, i nerazzurri hanno tanti altri punti di forza per una Serie A così poco competitiva. Una difesa così solida e collaudata non ce l’ha nessuno. Merce rara Nicolò Barella, mentre Lautaro può essere l’ago della bilancia. Grazie alle sponde di Dzeko, più assistman rispetto a Lukaku, potrà rimpinguare il bottino di reti. E, in tutto questo, si attende l’arrivo dell’altro attaccante…
Osservatore della realtà, amante dello storytelling, del calcio inglese e della tattica. DS di AC Rivoluzione