L’Inter è in fase di rifinitura sul calciomercato. Sono stati persi Lukaku e Hakimi e sono arrivati Calhanoglu Dzeko e Dumfries. In attacco si punta ad acquistare uno tra Thuram e Correa.
Queste le altezze dell’undici titolare.
1,93 (Hadanovic), 1,88 (Skriniar), 1,89 (De Vrij), 1,90 (Bastoni), 1,89 (Dumfries), 1,72 (Barella), 1,81 (Brozovic), 1,78 (Calhanoglu), 1,86 (Perisic), 1,74 (Lautaro), 1,93 (Dzeko). Marcus Thuram è 1,92 e Correa 1,88.
Storicamente, sin dagli anni di Mancini, l’Inter è stata costruita puntando sulla fisicità. E anche la squadra del triplete era possente e muscolare. Basti pensare a Maicon, Lucio, Samuel e Thiago Motta. La squadra costruita negli ultimi anni è comunque più grossa. Gli unici più bassi sono la mezzala e la seconda punta. Calhanoglu, trequartista, sfiora il metro e ottanta.
Questa formazione potrebbe entrare in forma più tardi, visto il fisico possente di buona parte dei titolari. Come si nota, manca il colosso a centrocampo. Non c’è il Pogba di turno. Eppure i due centrocampisti già presenti sono preparati nei tackle.
Lukaku è stato sostituito con un attaccante meno esplosivo, ma anche lui imponente fisicamente. In difesa non c’è il Marcantonio che sfiora i due metri, ma la media dei centrali è di 1,89. Conte ha re(inserito) gradualmente Perisic, altro elemento che garantisce fisicità. Dumfries non è a livello di Hakimi ma è decisamente più grosso.
Avendo 7 calciatori di movimento su 10 con almeno 1,85 entra in gioco Hakan Calhanoglu. Un’Inter con questa fisicità può fare paura sui piazzati. Il turno ha piedi straordinari. La scorsa stagione ha servito ben 9 assist. “Il Dio delle punizioni” è pericolosissimo da qualsiasi piazzato. Che siano angoli, punizioni sulla fascia o dalla trequarti, è in grado di disegnare traiettorie invitanti da spingere in rete. E avere una squadra così alta non può che aiutare.
Osservatore della realtà, amante dello storytelling, del calcio inglese e della tattica. DS di AC Rivoluzione