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Romelu Lukaku è andato via dall’Inter tra i mugugni dei tifosi. A poco è valso il messaggio di addio lasciato oggi su Twitter al tifo nerazzurro. Il belga è stato accusato di essere un traditore.

Ora che è passato al Chelsea gli spunti di discussione sono molteplici. Ne sorge la classica amara riflessione. Nonostante l’approdo di CR7, nonostante gli investimenti di Suning negli scorsi anni (poi caduta come un castello di carta), la Serie A non è un punto di approdo.

Ci si era illusi che l’Inter potesse tornare, grazie a Suning, tra le potenze europee. In un solo colpo i nerazzurri hanno perso Conte, Hakimi e Lukaku. Complice anche il covid, la Juve non è una squadra in cui approdano i calciatori di primissima fascia. Haaland sceglierebbe altri club, così come i migliori centrocampisti sul mercato.

Alla Juve possono andare sempre i migliori talenti italiani, ma non quelli che hanno raggiunto uno status da sceicchi (vedasi Donnarumma). La Roma ha una nuova ricca proprietà, ma parte dalla Conference League e il percorso e lungo. Rui Patricio non è considerato nella top 20 tra i migliori portieri al mondo mentre Abraham è un rincalzo con poco spazio nel Chelsea.

Il Napoli è praticamente sparito dalle contendenti a certi profili. Nel 2013 ha acquistato tre preziosissime alternative del Real, due anni fa Lozano, tre anni fa Fabian. Tutti elementi di seconda fascia dietro i big. Adesso fatica ad acquistare un giocatore di medio profilo. La Lazio non è certamente messa meglio.

Nonostante la gestione equilibrata (anzi, per certi versi, proprio per questo motivo), il Milan ha perso Donnarumma e Calhanoglu. Un calciatore di livello internazionale è arrivato (Giroud) ma a 35 anni. Anche i rossoneri devono acquistare il giovane da far crescere. L’Atalanta, splendida realtà, è uscita dallo status di provinciale ma sul mercato non è assolutamente accostabile alle big.

In conclusione, la Serie A è un campionato che accogliere grandi calciatori non di primo pelo, giovani di livello ed elementi che vogliono rilanciarsi. Il covid ha acuito queste problematiche. Emblematico il fatto che la Juve, la società italiana più ricca, fatichi ad acquistare Locatelli, che l’Inter abbia dovuto cedere due top senza poter investire tutto il ricavato, che il Milan debba ricorrere a grandi calciatori attempati e ottimi giovani, che il Napoli non possa minimamente più avvicinarsi a certi investimenti, che la Lazio debba attendere per ufficializzare i colpi, etc…