Edin Dzeko sarà un giocatore dell’Inter ma sei anni, 260 partite e 119 gol con la maglia della Roma non si dimenticano. Il bosniaco è stato divisivo, a Roma c’è chi lo ha amato in maniera viscerale per quel modo di muoversi e trattare la palla nonostante i 193 cm di altezza e chi lo ha sempre ritenuto molto corale ma poco lucido sotto porta.
La verità probabilmente sta nel mezzo perché nessun giocatore con la stazza di Dzeko riesce a “scendere” a centrocampo e ad usare ambedue i piedi, a far salire la squadra con intelligenza e precisione. Non ha torto tuttavia chi pensa che il gran lavoro che il bosniaco svolge in fase di costruzione gli tolga lucidità sotto porta non ha tutti i torti. In questo senso la maggiore cattiveria nel finalizzare richiesta da Spalletti fu un segnale chiaro in tempi non sospetti: il bosniaco secondo il tecnico toscano doveva “sacrificarsi” meno e pensare a fare gol.
Spalletti cambiò la mentalità troppo generosa di Dzeko che, con lui alla guida e con Salah affianco, nel 2016-17 segnò 39 gol in 51 partite: una media spaventosa.
Nel giorno del suo addio alla Roma, riprendiamo una sua intervista in tempi non sospetti, dove racconta in prima persona i suoi migliori gol in maglia giallorossa. Sono realizzazioni di una bellezza rara che ne testimoniano la classe immensa al netto dell’avanzare dell’età.

Il calcio è la mia passione in ogni sua sfaccettatura: ho giocato tanto, ho allenato altrettanto e adesso mi piace raccontarlo.