Dopo i problemi avuti nell’estate 2020, Josip Ilicic ha faticato a ritrovarsi. Resta il grande rammarico per l’Atalanta, che sognava la finale di Champions. Il 33enne sloveno sarebbe potuto essere il calciatore decisivo per eliminare il PSG (che ha trovato pareggio e vittoria solo nel finale) ed essere favorito contro il Leipzig.
L’ultima stagione è stata in chiaroscuro. Ilicic ha chiuso con 6 gol in campionato e non tante prestazioni all’altezza della sua fama. Allo stato attuale la sua cessione è uno scenario reale. Eppure c’è discrepanza sulla valutazione. Nonostante i 33 anni e il contratto in scadenza tra un anno, il club orobico chiede 8 milioni di euro.
La controproposta del Milan è di 4 milioni e l’affare è trattabile. I rossoneri sono forti dell’accordo con il calciatore sloveno, che ha deciso di non scendere in campo nell’amichevole contro il West Ham.
L’altra carta da giocare sarebbe quella relativa a Pessina, ma i rossoneri potrebbero avere pochi vantaggi. Qualora il centrocampista campione d’Europa raggiungesse le 100 presenze con la Dea, ai rossoneri spetterebbero 3 milioni. Se l’Atalanta lo vendesse prima, al Milan spetterebbe il 50% del ricavato della cessione.
Un affare Ilicic difficilmente collegabile a quello relativo a Pessina. L’impressione è che, stante la volontà del calciatore, si possa trovare un accordo a metà strada tra i due club. Per motivi di bilancio, vi è la possibilità che l’Atalanta prolunghi il contratto del giocatore (scade nel 2022), cedendolo in prestito con obbligo tra un anno.
Osservatore della realtà, amante dello storytelling, del calcio inglese e della tattica. DS di AC Rivoluzione