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Dopo qualche peripezia, il Milan ha definito l’acquisto di Fodé Ballo-Touré dal Monaco. Il ragazzo, classe ’97, è nato in Francia e ha origini maliane e senegalesi. Ha recentemente optato per la nazionale di quest’ultimo Paese, con cui ha recentemente debuttato.

“Avevo un carattere piuttosto duro. Poi il calcio mi ha calmato, così come il karate”. Caratteristica in comune con Sua Maestà Zlatan Ibrahimovic, anche se lo svedese è un esperto di più arti marziali. Ballo-Touré ha portato nel calcio l’esperienza acquisita sul tatami. Disciplina e agilità sono alcune delle qualità migliori. Qualità che ha mostrato sin dagli inizi. Cresciuto a Eragny, ha dato i primi calci nella cittadina francese. Padre e fratello lo hanno incentivato a giocare a calcio.

A soli 13 anni è arrivata la chiamata del PSG. Gli osservatori del club francese lo avevano adocchiato nel club della cittadina limitrofa alla capitale. Eragny dista difatti poco più di 30 km da Parigi. All’inizio della sua avventura nelle giovanili del club parigino, il giovanissimo Fodé giocava sulla fascia sinistra di centrocampo.

Il tecnico luso-portoghese François Rodrigues lo convinse a partire da dietro, facendogli arretrare il raggio d’azione: “Quando sei lanciato a tutta velocità, i difensori avversari hanno più difficoltà a fermarti e gli attaccanti, anche se in un primo momento ti potranno saltare, riuscirai sempre a recuperarli con la rapidità”.

Tra i protagonisti della seconda squadra del PSG, è passato poi al Lille, dove ha molto ben figurato. Nella città della Loira ha incontrato il Loco Marcelo Bielsa. “Mi ha fatto migliorare tanto sia fisicamente sia tatticamente. Mi ha chiesto anche di migliorare la concentrazione che era il mio punto debole”.

Il passaggio al Monaco, avvenuto nel 2019, è stato la naturale conseguenza. Affermatosi come terzino sinistro, il senegalese ha dimostrato ottime doti offensive, migliorando anche in fase difensiva. Alto 1,82 per 70 kg, Ballo-Touré è dotato di grande esplosività e riesce ad andare facilmente sul fondo.

La tecnica individuale non è paragonabile a quella di Theo Hernandez, ma ricorda il franco-spagnolo per la capacità di spezzare la partita con progressioni e inserimenti. Un altro aspetto in comune è la qualità di andare sul fondo, mentre non ha le capacità realizzative di Theo. Inoltre commette errori di posizionamento e nelle diagonali. Difetti che in Serie A vanno assolutamente corretti.

In conclusione, siamo al cospetto di un terzino offensivo, che sta completando il percorso verso una maggiore disciplina difensiva. Potenzialità che ci sono, ma non è ancora un calciatore fatto e finito, nonostante i 24 anni. Come vice di un elemento di assoluto valore come Theo Hernandez è un lusso, il fatto che possa eventualmente sostituirlo per lunghi periodi rimane un rebus.