Felipe Anderson nello scacchiere di Sarri

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La Lazio è pronta a riaccogliere Felipe Anderson. Il brasiliano ha confermato il suo imminente ritorno in biancoceleste sui suoi profili social. L’ex Santos è stato ceduto al West Ham nel 2018. Dopo una prima straordinaria stagione in Premier non si è confermato. Nel 2019/2020 ha giocato pochissimo tra Hammers e Porto.
Il quesito principale è: quale giocatore ritroverà la Lazio? La copia sbiadita di Felipe Anderson, che ha navigato tra panchina e tribuna con i Dragões, oppure il campione che ha fatto la differenza la prima stagione al West Ham e la seconda alla Lazio?
28 anni non sono tanti per un esterno. Il ragazzo non ha avuto particolari problemi fisici. Non siamo al cospetto di un Pastore 2.0. Eppure resta da vedere se il classe ’93 nativo di Santa Maria sarà rigenerato. La cura Sarri sarà fondamentale. I costi sono allettanti, pertanto vale la pena rischiare. Un ritorno a casa non può che fare bene a un ragazzo che nel 2014/2015 ha infiammato la piazza.
Sarri dovrebbe partire con il 4-3-3, ma è un tecnico che ama anche disporre la squadra con il 4-3-1-2. Dipenderà naturalmente dal calciomercato. Nella Lazio il brasiliano ricopriva il ruolo di esterno destro, ma ha giocato anche sulla fascia opposta e in quello di trequartista. Calciatore, pertanto, estremamente duttile. In un 4-3-1-2 potrebbe quindi ricoprire il ruolo originario ai tempi del Santos, vale a dire dietro le punte.
In caso di 4-3-3 sarebbe l’esterno di fascia chiamato a servire assist, saltare uomo e tornare. Il Felipe Anderson della Lazio svolgeva alla perfezione queste consegne. Con il tempo il ragazzo aveva appreso anche a disimpegnarsi in fase difensiva. Skill fondamentale nel gioco di Sarri. Il tecnico tosco-napoletano che, tra l’altro, chiede ripiegamenti anche nel modulo che prevede il trequartista.
Visto l’esiguo costo dell’operazione, il brasiliano non andrebbe a sostituire un top. Qualora la Lazo dovesse cedere alle lusinghe per una sua punta di diamante, arriverebbe un altro sostituto. Vista anche l’ultima stagione con tante ombre e poche luci, Felipe Anderson è visto come una scommessa. Se non andrà a buon fine, i biancocelesti perderanno poco e nulla. Se avrà successo, al contrario, potrebbe rivelarsi un colpaccio. Soprattutto alla luce delle tre competizioni.

Osservatore della realtà, amante dello storytelling, del calcio inglese e della tattica. DS di AC Rivoluzione