È la vigilia di Italia-Belgio, a detta di molti una finale anticipata tra due squadre che hanno espresso momenti di grande calcio. Alle 23 circa, salvo supplementari, una tra la nostra Nazionale e i Diavoli Rossi cadrà dalla torre lasciando strada all’altra verso una semifinale delicata, verosimilmente contro la Spagna di Luis Enrique anche se in questo Europeo sono dietro l’angolo. Mancini ha la scorza dura di chi qualche fase finale di tornei importanti l’ha giocata e la consapevolezza di avere impiantato nell’Italia un sistema di gioco che va oltre i singoli:
“Ho pochi dubbi. Dobbiamo fare delle scelte ma siamo già indirizzati abbastanza bene. Poi aspettiamo domani, vediamo le condizioni fisiche di tutti. Domani staremo meglio”.
Nessuno riesce a capire come entrerà in campo il Belgio, che ha forti dubbi sulle condizioni fisiche di Hazard e soprattutto di De Bruyne, il tecnico belga non lascia trasparire indizi, come è normale che sia ma Mancini con molto fair-play si augura di vedere tutti i pesi massimi in campo:
“Mi sembra giusto… Sta preparando una gara importante come noi. Queste gare sono belle perché giocano grandissimi giocatori, sono i migliori del ranking da tre anni. Noi giochiamo bene. Vedere le squadre al completo per lo spettatore è bello, il bello del calcio è vedere tutti in campo”.
“Affrontiamo la miglior squadra in Europa insieme alla Francia, se sono in testa è perché hanno fatto bene ma cercheremo di vincerla. Ho grande rispetto del Belgio ma dovremo fare il nostro gioco e vedere quello che accadrà. La Svizzera ha battuto la Francia, l’Olanda è andata fuori con la Repubblica Ceca: gare facili ora non ci sono”
Le difficoltà da incontrare, rispetto alla gara contro l’Austria sono diverse ma non meno insidiose:
“Conoscevamo l’Austria, l’avevamo vista. Sapevamo le difficoltà che crea, per la mentalità, per la forza, perché era la prima a eliminazione diretta, sapevamo sarebbe stata più difficile”.
“Ogni gara ti può rendere più forte se riesci a tirare fuori le cose in cui sei migliorato. Abbiamo sofferto ma abbiamo fatto 26 tiri in porta. Sono stati momenti difficili ma alla fine abbiamo vinto con merito. Non esistono gare semplici. L’Europeo ci insegna questo, squadre fortissime hanno sofferto”.

Il calcio è la mia passione in ogni sua sfaccettatura: ho giocato tanto, ho allenato altrettanto e adesso mi piace raccontarlo.