“Basta un giorno così a cancellare centoventi giorni stronzi” …. Così cantava Max Pezzali.
Basta davvero una partita così a cancellare tutte le critiche e le offese!? Una risposta certa non c’è o forse ce lo dirà solo il campo. Come sempre l’ultima parola spetta a lui.
Ciò che è certo è che Alvaro Morata è passato, nel giro di una decina di giorni, dall’essere il calciatore più fischiato della nazionale spagnola a quello che le ha permesso di fatto di accedere ai quarti di finale.
Morata era finito nel mirino dei tifosi già dalle prime partite di Euro2020, accusato di essere il maggior colpevole dei due pareggi contro Svezia e Polonia e di scarso cinismo sotto porta. Il rigore sbagliato contro la Slovacchia, partita regolata poi con cinque reti, aveva sancito di fatto il divorzio con i milioni di ‘allenatori’ spagnoli.
Mentre tutta la Spagna lo criticava, mentre arrivavano anche le minacce di morte via web e allo stadio rivolte alla moglie Alice e ai figli, Luis Enrique è andato dritto per la sua strada pronto a difendere a spada tratta il suo attaccante, confermandolo sempre titolare senza badare alle critiche.
“Questo è l’Alvaro che mi piace – ha commentato il tecnico spagnolo -. “Ha molta personalità, sopporta situazioni che nessuno di voi vorrebbe sopportare”.
Anche dalla Juventus, in un momento delicatissimo per il suo numero 9, sono arrivati segnali confortanti: l’annuncio ufficiale del rinnovo del giocatore fino al 2022.
Tutti segnali positivi che Morata ha ben raccolto.
Ieri sera, sceso in campo alle ore 18 nella partita Croazia-Spagna, ha dimostrato sul campo il suo valore zittendo tutti.
“Quando conta sfondi tutto e ora zitti tutti”, ha commentato post partita l’ex attaccante della Juventus Vincenzo Iaquinta.
Il suo gol, quello del 4-3, arrivato al 100º minuto ha di fatto spianato la strada dei supplementari. Controllo e sinistro al volo. Un gol splendido non solo dal punto di vista tecnico, seguito da un grido di gioia liberatoria a scacciare i fantasmi di un’altra serata al centro delle polemiche, e restituire il sorriso ai compagni e tifosi iberici.
Il gol ha inoltre permesso all’attaccante spagnolo di raggiungere con 5 reti Fernando Torres al primo posto tra i migliori marcatori della Spagna agli Europei.
Non male per un giocatore che fino a ieri era definito scarso e deludente no?!
Il gol porta con sé un’ottima iniezione di fiducia si sa ed è proprio quella che serviva a Morata per ripartire al meglio.
Anche la sua stagione alla Juventus, dopo una partenza stellare, è stata un po’ altalenante complice anche infortunio e virus che lo hanno tenuto per un po’ in panchina.
A livello mentale non è mai facile.
Quando scendi in campo e hai uno stadio intero che ti fischia non appena tocchi palla, ti ritrovi solo con i tuoi pensieri davanti agli avversari e devi trovare qualcosa dentro di te per non farti sopraffare dalle emozioni negative.
Sono certa che Morata abbia trovato questa forza proprio nella sua famiglia, come ha dichiarato lui stesso ieri nel post partita ai microfoni Uefa:
«E’ stata dura. La Croazia è una grande squadra, hanno dei grandi calciatori e oggi abbiamo dovuto faticare per portarla a casa. Siamo felici perché abbiamo passato il turno e ora guardiamo avanti con fiducia. Dedico la vittoria e il gol a mia moglie e i miei figli. Loro ci sono sempre: quando le cose vanno male e soffri, loro sono lì con te a darti la forza per reagire e dare tutto in campo».
La prossima partita contro la Svizzera, reduce dall’impresa di aver eliminato la Francia favorita di questi europei, avrà di nuovo i riflettori puntati su di lui.
Perchè si sa nel calcio è facilissimo passare da discusso, denigrato, insultato a salvatore della Roja e trascinatore.
Ed è altrettanto facile, al primo errore, tornare ad essere al centro del ciclone di critiche e insulti.
Sicuramente Alvaro sta vivendo un europeo ricco di emozioni contrastanti e che non dimenticherà facilmente. Ci auguriamo che la partita di ieri sera sia un’ottima base peró su cui ripartire.
Il quarto di finale, per come si erano messe le cose nel girone della Spagna, è un traguardo da non sottostimare.
Questa è sicuramente una certezza per cui poter festeggiare e tirare, almeno in parte, un bel sospiro di sollievo. Il resto si vedrà.
Giornalista pubblicista.
Appassionata di calcio a 360º