Francesca “Fran” Kirby, attaccante del Chelsea Women classe 1993, ha vinto i London Football Awards, per il premio di Calciatrice dell’anno. Si è rivelata fondamentale per sua squadra, segnando 16 gol in 18 partite di campionato.
Ma la vita molto spesso ti mette davanti a degli ostacoli e Fran Kirby lo sa bene. Quando l’attaccante inglese aveva 14 anni, arrivò il primo grande ostacolo, la morte di sua mamma Denise, alla quale era molto legata ed affezionata. È successo tutto all’improvviso. Le due si trovavano ad una riunione di routine al centro di eccellenza del Reading, squadra in cui giocava Fran. La madre aveva detto di non sentirsi molto bene, aveva mal di testa, così mise la testa sul tavolo e ebbe un’emorragia cerebrale. La madre non riuscì a superare la notte in ospedale e lasciò Fran e la sua famiglia.
La vita senza sua mamma non era così semplice, le mancavano tutte le piccole cose che faceva con lei. Col passare del tempo lei e la sua famiglia si adattarono, ma senza Denise non era più la stessa cosa.
Infatti in un’intervista al The Guardian, ha detto: “Quando ho compiuto 17 anni, è stato allora che tutto è diventato un po’ troppo. Ho deciso di smettere di fare praticamente tutto. Ho lasciato il calcio, non mi alzavo la mattina, non uscivo dalla mia stanza, ero molto depressa “.
Riprese a giocare durante il suo sesto anno di college, ma senza la pressione di una squadra. Un anno dopo, riposata, guarita, rilassata, è tornata al Reading. La sua ricomparsa è stata feroce: nella sua prima stagione dopo il ritorno ha segnato 33 gol.
Tutto sembrava essere tornato alla normalità, ma la vita l’ha voluta mettere di nuovo alla prova. Si è trovata tutto ad un tratto ferma, impotente davanti alle sue debilitanti condizioni mediche che l’hanno tenuta fuori dal campo per gran parte della stagione. Nella scorsa stagione Fran Kirby, è stata assente dalla squadra dal giorno della partita con il Manchester United, per tre mesi a causa di un virus. Per di più questo virus le ha causato la pericardite, un infiammazione del sacco fibroso che circonda il cuore. La sua carriera era a rischio, il suo cardiologo le aveva comunicato che se non avesse rallentato, la malattia poteva diventare cronica e non avrebbe più potuto giocare. Ma Fran sapeva che l’avrebbe superata e così è stato.
A livello umano, c’è qualcosa di immensamente incoraggiante nel vedere Kirby al suo meglio in questa stagione. Fisicamente, sembra completamente riabilitata e le sue prestazioni in campo lo dimostrano. A dicembre, ha superato Eniola Aluko diventando la marcatrice record del Chelsea.
Dichiarando: “Non pensavo a quanti gol avrei segnato. Ho pensato a quante partite ho perso con la società, in termini di malattia, in termini di infortuni. Stavo pensando: “Wow, ottenere qualcosa di simile dopo tutto quello che ho passato in questo club?” Premia solo tutti coloro che sono stati pazienti con me
Ha disputato 31 partite in questa stagione, tra Women’s Super League, Coppe Inglesi e Women’s Champions League. I gol segnati sono 25, quindi con una media di quasi un goal a partita.
Qualche mese fa Fran ha conquistato la Coppa di Lega, contro il Bristol City. L’attaccante inglese, insieme alla sua compagna di reparto, Sam Kerr, ha dato il ritmo alla partita, ha fatto due gol e ben quattro assist, coronando il suo periodo strepitoso di forma.
In questo video si può vedere il gol dell’1 a 0 in un Chelsea-Everton, grazie alla solita Sam Kerr, con cui ha una fantastica affinità in campo.
Nella vita, se sei sfortunato, è qualcosa che ti succede. Nel calcio, se sei fortunato, è qualcosa che puoi far accadere da solo. Che Kirby abbia resistito e prosperato nonostante la casualità e la crudeltà della vita è stato anche grazie alle persone che la circondano, dalla sua famiglia alla sua squadra. Ma Fran parla anche della sua capacità di recupero, della determinazione e dell’ottimismo di una donna che sembra aver trovato nel calcio, quello che definisce “la cosa migliore ma che può anche tradirti”, quel tipo di semplice pace e controllo così raramente disponibile al di fuori di esso.
Forse, alla fine, non c’è nessuna morale in tutto questo, oltre al fatto osservabile che Fran Kirby è eccezionale e più persone dovrebbero sapere di lei. Ma allo stesso modo, forse è possibile vedere oltre la macchia colorata sullo schermo, intravedere il loro viaggio, sentire il peso del bagaglio che trasportano. Vedere in quegli sprint implacabili e in quei passaggi che spaccano la difesa non solo l’esecuzione di una tattica, ma la ricerca di nuovi spazi, nuovi finali, nuove fonti di gioia.
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Direttrice di Calcio Femminile Italia