Un fine settimana emiliano da incorniciare: dopo il titolo nel Campionato Primavera, la Roma femminile fa sua anche la Coppa Italia TIMVISION, battendo nella finale di Reggio Emilia il Milan ai calci di rigore. Per le giallorosse si tratta del primo titolo a livello di prima squadra.

Quasi 1500 persone al Mapei Stadium a seguire questa finale di Coppa Italia TIMVISION. Milan e Roma prima di ieri non avevano vinto nessun trofeo. Dopo soli trenta secondi è arrivata la prima occasione del match: su invito di Giacinti, Dowie prova a sorprendere Ceasar da fuori area, ma il suo tocco morbido è impreciso.

Nonostante l’elevata posta in gioco, i ritmi sono alti, anche se le occasioni da rete stentano ad arrivare. Il 4-2-3-1 disegnato da Betty Bavagnoli è più manovriero per sua natura, mentre il Milan punge soprattutto nelle ripartenze, attaccando la profondità alle spalle della linea difensiva avversaria con le sue attaccanti. La Roma, col passare dei minuti, aumenta l’intensità, infatti al 21’, da uno spunto personale di Thomas, le giallorosse costruiscono la prima vera occasione da rete.

La ripresa inizia sulla stessa falsa riga della prima frazione, con la Roma a mantenere più il possesso palla e il Milan a cercare occasioni in contropiede. Dopo un’occasione al 54′ di Giacinti, colta però in fuorigioco, il Milan prende coraggio e diventa più pericolosa della Roma, che al contrario ha abbassato la propria intensità. In pieno recupero, il siluro di Bernauer dai trenta metri, alto di poco sopra la traversa della porta difesa da Korenciova, chiude i tempi regolamentari sullo 0-0.

I supplementari si aprono con un intervento provvidenziale di Swaby, che per questione di centimetri salva in scivolata la propria porta e spedisce in curva un assist di Mauri, anziché nella propria rete; sull’angolo seguente Ceasar è quindi salvata dalla traversa, sulla parabola maliziosa di Tucceri Cimini. Il Milan sembra avere più energie nell’overtime e anche i cambi, su tutte Claudia Mauri, sembrano dare maggiore vitalità all’undici di Maurizio Ganz. 

Nel secondo tempo supplementare le squadre si allungano e concedono quelle occasioni che erano mancate per oltre cento minuti: entrambe le squadre avrebbero le chance per chiudere qui la contesa, ma i calci di rigore sono il giusto epilogo di una partita dove l’equilibrio ha regnato sovrano.

Ai tiri dal dischetto le rossonere peccano di imprecisione, fallendo tre tiri su quattro. Ceasar neutralizza le conclusioni di Boquete e Grimshaw, e il palo respinge il tiro di Tucceri Cimini. Bernauer è fredda quanto basta dagli undici metri e manda le giallorosse in Paradiso: la Coppa Italia è della Roma.

Un successo arrivato al termine di 120 minuti di una battaglia serrata ma leale contro le rossonere di Maurizio Ganz, in un match caratterizzato dal grande equilibrio, avaro di grandi occasioni da rete ma che per tutta la sua durata ha vissuto di intensità e di adrenalina. È la vittoria di Betty Bavagnoli, l’allenatrice vincitrice della Panchina d’oro nel 2020, che in finale ha schierato in campo ben cinque giocatrici italiane under 25; ed è il successo di una società che solo sabato aveva centrato il secondo titolo Primavera consecutivo, nella finale di Sassuolo contro la Juventus.

Tabellino:


MILAN: Korenciova; Vitale, Agard, Fusetti; Bergamaschi, Boquete, Jane (45’ st Mauri), Hasegawa, Tucceri Cimini; Dowie (32’ st Grimshaw), Giacinti. A disp.: Piazza, Rizza, Spinelli, Salvadori Rinaldi, Simic, Conc, Tamborini. All.: Ganz

ROMA: Ceasar; Soffia (23’ st Erzen), Swaby, Linari, Bartoli; Giugliano, Bernauer; Thomas (13’ pts Banusic), Andressa (36’ st Greggi), Serturini; Lazaro (36’ st Bonfantini). A disp.: Baldi, Pipitone, Pettenuzzo, Ciccotti, Corrado. All.: Bavagnoli

ARBITRO: Marotta. Assistenti: Di Monte e Trasciatti. IV Ufficiale: Ferrieri Caputi

Ammonite: Giugliano, Vitale, Linari, Boquete, Mauri.

Sequenza rigori: Boquete: parato. Giugliano: gol. Agard: gol. Serturini: gol. Grimshaw: parato. Linari: alto. Tucceri Cimini: palo. Bernauer: gol.

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