Alla fine l’Inter ha optato per Simone Inzaghi per la sostituzione di Conte. In molti si sono fatti grasse risate, come si fecero grasse risate tanti utenti del web quanto il tecnico leccese fu sostituito da Allegri nel 2014. Sappiamo poi tutti come è andata.

Pertanto, è assolutamente inopportuno sottovalutare il tecnico piacentino. Tra meme e imitazioni, Simone Inzaghi viene trattato come una macchietta. Eppure la sua carriera alla Lazio è stata tutt’altro che negativa. Tre coppe nazionali e una qualificazione in Champions sono un ottimo bottino per una società che ha un budget decisamente ridotto rispetto alle altre big.

Non dimentichiamo che le esplosioni di Milinkovic-Savic, Immobile, Correa e Luis Alberto sono dovute in larga misura al tecnico. Quest’anno la Lazio aveva la sesta rosa ed è arrivata, giustappunto, al sesto posto. Tuttavia rischia di incidere inesorabilmente l’aria di smantellamento che si respira.

Suning dovrà operare un taglio al monte ingaggi e garantire un saldo tra acquisti e cessioni positivo per 80 milioni. Pertanto, qualsiasi valutazione potrà essere effettuata nei prossimi mesi. Nessuno ha idea, allo stato attuale, di che tipo di squadra potrà schierare il tecnico piacentino. Lautaro è il primo indiziato alla cessione, ma bisognerà reperire altri fondi, soprattutto per acquistare. L’Inter poi si libererà di alcuni ingaggi pesanti. Inzaghi si augura che non vi sia la fila di big a chiedere la cessione.

Un 3-5-2 compatto

In molti hanno storto il naso sui gol subiti dalla Lazio. Eppure i biancocelesti avevano Radu e Patric come “braccetti”, tra gli altri. Ben altra cosa avere Skriniar e Bastoni. Inzaghi ritroverà inoltre De Vrij, leader difensivo alla Lazio. L’allenatore piacentino è stato scelto proprio perché dispone la squadra in un 3-5-2 simile a quello di Conte.

Christian Eriksen è salito di livello, ma non è ancora il calciatore del Tottenham. Una posizione alla Luis Alberto, ancor più nel vivo della manovra rispetto all’annata appena conclusa, può decisamente giovare al danese. Quest’ultimo ha tutto per essere il fulcro del reparto nevralgico.

In difesa i centrali, come con Conte, saranno chiamati alla costruzione dal basso. Tutti e tre (compreso Skriniar, decisamente migliorato in questa skill) si trovano particolarmente a proprio agio. Allo stesso modo, la squadra difende alta e punta sulla forza e l’esplosività di centrali, esterni e dei calciatori davanti alla difesa.

Altri elementi simili al gioco di Conte. Così come assolutamente simili sono i movimenti delle punte. Lautaro e Lukaku si muovono moltissimo, proprio come Correa e Immobile. Qualora arrivasse Muriel al posto di Lautaro, le alterazioni sarebbero ben poche. La differenza sussiste, piuttosto, nelle diverse caratteristiche tra Barella e Milinkovic-Savic. Il centrocampista cagliaritano potrebbe tuttavia essere chiamato ancora di più agli inserimenti offensivi.

Ne consegue che la società ha scelto un tecnico che dispone la squadra con modulo e atteggiamento tattico assolutamente simili a quelli di Conte. Fermo restando le criticità legate al mercato, Inzaghi è chiamato a dissipare i dubbi circa la mentalità che darebbe alla squadra. Ben pochi tecnici al mondo riescono ad impartire la cattiveria data da Conte ai propri calciatori.

Chi potrebbe arrivare dalla Lazio

Impensabile che, vista la situazione economica dell’Inter, possano arrivare dei big dalla Lazio. In caso di addio di Hakimi, potrebbe arrivare uno tra Lazzari e Marusic. Correa, che costa tanto, sarebbe un’opzione, solo qualora l’Inter sacrificasse un altro pezzo da novanta oltre a Lautaro.

Handanovic è in odore di sostituzione, ma è impensabile che Inzaghi porti Strakosha, relegato a secondo di Reina. Quest’ultimo, inoltre, ha quasi 39 anni, due più di Handanovic. Non è da escludere, al contrario, l’arrivo di comprimari in difesa tra i calciatori della Lazio. Avvicinare Milinkovic-Savic all’Inter sarebbe un’offesa all’intelligenza dei tifosi.