La Roma ha messo gli occhi su Belotti, con il gradimento di Mourinho. Secondo quanto riportato dalle testate nazionali, il DS giallorosso Tiago Pinto avrebbe puntato il “gallo”, molto apprezzato dal tecnico portoghese.
Lo scorso anno i giallorossi provarono ad avvicinarsi ma Cairo rifiutò categoricamente l’offerta di prestito con diritto di riscatto. Belotti ha il contratto in scadenza nel 2022 e viene valutato, alla luce della stagione del Torino, intorno ai 30 milioni: una cifra arrivabile dalla Roma dei Friedkin che avrebbero l’erede di Dzeko a prezzi di saldo.
Per il giocatore, che al Torino percepisce due milioni netti, la dirigenza giallorossa sarebbe pronta a mettere sul tavolo un contratto da 3,5 milioni all’anno più bonus.
L’amore di Belotti per il Torino è l’unico ostacolo: il capitano granata ama la sua squadra ma d’altra parte è stanco di giocare stagioni senza obiettivi e soprattutto senza un progetto che faccia crescere la squadra in futuro.
Salvato da Nicola all’ultimo respiro, Belotti nella gara-salvezza contro la Lazio è stato il peggiore in campo, tormentato e spento, ombra del giocatore volitivo che tutti conoscono. La sensazione è che, pur contento della salvezza, Belotti fosse… lontano dalla partita, avulso dalla manovra e spento.
Le squadre di Mourinho hanno sempre puntato su una punta potente: Ibra e Milito all’Inter, ancora Ibra e poi Lukaku allo United, infine Kane al Tottenham. In quest’ottica Belotti è la risposta italiana (e low-price) a questa tipologia di attaccanti, potenti e allo stesso tempo generosi, di manovra.
La sensazione è che questa volta, dopo aver più volte posto il veto in passato, Cairo abbia poco potere contrattuale per difendersi da un’offerta della Roma che sembra sempre più determinata; la decisione spetterà al giocatore, che dovrà decidere se ambire a qualcosa di importante all’alba dei 28 anni e con la possibilità di strappare l’ultimo contratto importante, oppure dichiarare amore eterno al Torino.

Il calcio è la mia passione in ogni sua sfaccettatura: ho giocato tanto, ho allenato altrettanto e adesso mi piace raccontarlo.