E ‘ormai data per certa la mancata riconferma sulla panchina del Barcellona del tecnico olandese Ronald Koeman. L’eliminazione in Champions League brucia ma soprattutto la sconfitta interna in campionato ha cancellato le residue speranze di titolo nella Liga spagnola. Nonostante Messi, autore di 30 reti finora nel corso della stagione, la stagione resta deludente.
Due sono i nomi dei possibili successori dell’olandese: il tedesco Flick che a fine stagione lascerà il Bayern Monaco e l’ex centrocampista Xavi, autentica bandiera della società blaugrana, attualmente impegnato in Qatar con la squadra del Al Sadd Sport Club. L’ex centrocampista ha già rinnovato ma questo non gli impedirebbe di utilizzare una clausola, che gli permette di svincolarsi in caso di chiamata del Barcellona, in caso il club dove è cresciuto lanciasse un grido di aiuto.
Il presidente del club catalano Laporta, da poco rieletto, ha già deciso il cambio tecnico a cui seguiranno altri cambi con particolare attenzione al bilancio che inevitabilmente, causa pandemia, ha portato conseguenze senza la presenza del pubblico sugli spalti.
Il futuro di Messi è il nodo più importante: il fuoriclasse argentino che già la scorsa stagione era sul punto di lasciare la squadra in cui è cresciuto, potrebbe decidere di restare per provare un ultima volta a vincere di nuovo la Champions che manca dalla bacheca rossoblù dal 2015, anno in cui sconfisse in finale la Juventus.
Aria di rifondazione parziale in casa catalana dove tutto ruota sul bilancio della società e da ciò che deciderà il fuoriclasse argentino che potrebbe finire in Inghilterra o Francia. Occorrerà fare sacrifici perchè il nuovo presidente dovrà fare i conti con la crisi e diversi giocatori potrebbero essere messi sul mercato compresi giocatori quali Pjanic e Griezmann.
Sul fronte Xavi, l’ex centrocampista del Barcellona avrebbe dettato già le condizioni per occupare la panchina di Koeman: gestione assoluta dal punto di vista tecnico, l’ingaggio di Jordi Crujff figlio del compianto Johann, il ritorno di Carles Puyol all’interno del club ed infine uno stipendio più alto di quello già percepito nel club arabo dove attualmente sta allenando.
Queste al momento sembrano le piste più calde che il presidente Laporta dovrà valutare: da una parte un tecnico tedesco che ha vinto tutto e dunque esperto e navigato, dall’altro un emergente che sta facendo la gavetta in un campionato minore, che però metterebbe al servizio del club la sua passione, l’amore e il riconoscimento verso una città e squadra in cui ha vinto tutto.
Ricalcando il percorso di uno che a Barcellona qualcosa ha vinto: Pep Guardiola.
Stefano Marino
