La Juventus supera l’Inter per 3-2 e mantiene la corsa alla Champions più viva che mai, costringendo il Napoli a rispondere al fuoco domani contro la Fiorentina. La polemica sulla passerella viene spenta sul nascere e le due squadre scendono in campo con motivazioni differenti ma egualmente forti.

La Juve ha l’obiettivo da inseguire, l’Inter ha voglia di dimostrare che il passaggio di consegne dello Scudetto è, oltre che matematico, anche sul campo. In tutto questo, Pirlo sorprende tutti lasciando in panchina Morata e Dybala, preferendo Kulusevski al fianco di Ronaldo mentre l’Inter risponde con la solita LuLa davanti, accompagnati da Eriksen in ripartenza.

I padroni di casa partono meglio e si rendono pericolosi con Kulusevski al 12’ ma l’Inter erige il solito muro in attesa di colpire con le sue micidiali ripartenze. Al 22’ sale in cattedra il VAR, che da quel momento in poi accompagnerà l’intera partita.

Calvarese non lesina gli home-field reviews e si dirige con celerità a visionare un contatto tra Darmian e Chiellini che aveva reputato regolare, cambia idea e Ronaldo si incarica della massima punizione: Handanovic respinge la conclusione ma il portoghese è lesto nel respingere in rete insaccando il suo ventinovesimo gol stagionale.

L’Inter non reagisce rabbiosamente ma si alza un po’ trovando il pareggio ancora su rigore segnalato dal VAR: il pestone di De Ligt su Lautaro è involontario sì, ma è “danno procurato”. Lukaku dal dischetto spiazza Szczesny.

Oltre al VAR, Cuadrado è il secondo protagonista di giornata: il colombiano è il migliore della Juve e suggella il suo primo tempo dando nuovamente il vantaggio ai bianconeri con un colpo da fuori che, deviato da Eriksen, beffa Handanovic.

Conte inserisce Brozovic e l’Inter acquista maggiore ordine in mezzo al campo: il croato dirige il centrocampo interista con tempi migliori e la squadra di Conte alza i giri, complice anche l’espulsione di Bentancur al 55’ per fallo su Lukaku.

Pirlo corre ai ripari inserendo McKennie per Kulusevski e la Juve si ritrae a difesa del vantaggio vitale con De Ligt bravissimo a sventare una potenziale occasione d’oro del “Toro” Martinez a pochi passi dalla linea di porta.

Dopo un colpo di testa di Vecino sventato da Szczesny all’82’, il VAR cambia ancora la decisione di Calvarese che, dopo essere andato al video, convalida un gol di Lukaku inizialmente annullato premiando il belga nel contrasto con Chiellini.

Il 2-2 sa di condanna per i bianconeri che si riversano avanti a testa bassa cercando la vittoria e su incursione di Cuadrado arriva il rigore numero tre, fischiato senza esitazione da Calvarese, senza bisogno di consultare il VAR.

Il colombiano realizza spiazzando Handanovic e porta la Juve nuovamente in vantaggio, quello decisivo. Nel finale c’è spazio soltanto per l’espulsione di Brozovic, visibilmente innervosito dalle decisioni arbitrali.

La Juve è ancora in corsa, ma lo spettacolo del calcio italiano ormai è questione di VAR.