Il Real è tra le quattro semifinaliste di Champions. Come le altre tre (Chelsea, PSG e Manchester City) anche le Merengues hanno beneficiato di mezzi illeciti per raggiungere questa ricchezza economica.
Lo scorso mese l’UE ha confermato che Real, Barcellona e altri due club spagnoli (Osasuna e Athletic Bilbao) hanno ottenuto aiuti di stato illeciti. Nello specifico, la Corte di giustizia dell’Unione europea ha abrogato una decisione del Tribunale Ue perché conteneva un errore di diritto. Pertanto è stata data ragione alla Commissione europea. Quest’ultima aveva qualificato come aiuto di Stato il regime fiscale dei quattro club in questione.
“Il ricorso che era stato proposto contro tale decisione dal Fútbol Club Barcelona è definitivamente respinto”: questa la motivazione della Corte di giustizia dell’UE. I quattro club in questione avevano, inoltre, pagato le imposte in quanto inquadrate società sportive senza scopo di lucro ai sensi di una legge del 1990. Questi club hanno beneficiato di una corporate tax che ha permesso loro di pagare meno imposte rispetto agli altri club.
La Corte dell’UE ha pertanto intimato la Spagna di interrompere tali aiuti di stato. Ciò purtroppo non mette fine alle connivenze politiche e prestiti facili agli amici degli amici nel mondo del calcio (Real Madrid e Barcellona). Ciò è emerso in particolare nel 2012.
Come emerso da documenti di Football Leaks, Bankia, oggetto di bail-out tramite utilizzo di fondi erogati dall’European Stability Mechanism, è una delle istituzioni ad aver contribuito al pagamento di Gareth Bale nel 2013.
Riportò Il Sole 24 ore: “Tra le cause del quasi fallimento [di Caja Madrid NDR], molti prestiti “comodi”, come quello da 76 milioni di euro che Caja Madrid (vedi sopra) elargì al Real Madrid nel 2009, per portare alla corte madrilena contemporaneamente Kakà e Cristiano Ronaldo, con tassi d’interesse di certo non penalizzanti. Con questo passato, è chiaro che il probabile coinvolgimento della salvata Bankia (con i fondi provenienti da EFSF ed ESM) nell’operazione più onerosa della storia del calcio ha fatto a buon ragione storcere il naso a molti“.
Continua il noto quotidiano: “In pillole, nel 1996 il club ed il comune di Madrid conclusero un accordo per l’utilizzo di terreni adiacenti il “Santiago Bernabeu”. Terreni che nel 1998 vennero valutati per poco più di 400 mila euro, mentre nel 2011 il valore è stato stimato in più di 22 milioni di euro. Il tutto a vantaggio della squadra più titolata del calcio europeo, che riuscì così a “compensare” un inadempimento contrattuale risalente al 1991, sempre inerente ai rapporti con il Comune di Madrid“.

Osservatore della realtà, amante dello storytelling, del calcio inglese e della tattica. DS di AC Rivoluzione