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La sfida tra Juventus e Napoli non sarà decisiva in ottica Champions, alla luce di quanto visto stasera. Non ancora, almeno, visto e considerato che una singola partita non basta a benedire, o maledire, il lavoro di un’intera stagione. Tanto più che ci sono ancora nove turni da disputare, per stabilire le cd. Fab Four. Ergo, un futuro tutto da scrivere.

Nondimeno, l’impressione che gli azzurri siano scesi all’Allianz Stadium pieni di timore è apparsa evidente. Un atteggiamento sin troppo prudente, ai limiti del pavido, capace di inibire alla squadra di Gattuso la decodificazione del match, sottraendogli un marcato approccio propositivo. Al contrario, i bianconeri hanno a tratti disputato una partita all’altezza delle migliori della sua stagione. La Vecchia Signora ha sette vite, come i gatti.

Così, coerentemente con le attese della vigilia, quella che è stata senza ombra di dubbio la grande rivalità dell’ultimo decennio, non poteva dar vita ad una gara scontata. Nonostante i partenopei, poco inclini ad osare, abbiano sostanzialmente regalato il primo tempo alla Vecchia Signora.

Mai banale, dunque, Juve-Napoli. Meno che mai adesso, che le conseguenze prodotte dalla pandemia impediscono di immettere liquidità nel sistema calcio. Ed entrambe, quindi, considerano decisivo l’accesso alla Coppa dalle Grandi Orecchie, per programmare un futuro ancora più ambizioso.

Un tempo regalato ed il Napoli paga dazio, la Juve ringrazia

La Juve non ha steccato l’interpretazione della partita. In un certo senso, nella contesa tra Pirlo e Gattuso si sono capovolti i concetti di gioco.

Nel senso che i bianconeri hanno provato a dettare i tempi del possesso. Muovendo il pallone con certosina pazienza, fino a sfruttare in maniera sontuosa le catene laterali.

Oggettivamente la prima frazione di gioco è stata spaccata letteralmente in due dall’abilità a sviluppare calcio in coppia, creando superiorità numerica sulla fascia.

Il movimento congiunto di terzino ed esterno, infatti, ha costretto la difesa azzurra alla classica alternativa del Diavolo. Ovvero, accettare l’uno contro uno con Cuadrado e Chiesa. Oppure assorbirne la posizione, quando decidevano di accentrarsi senza palla, per lasciare spazio alla sovrapposizione di Danilo e Alex Sandro.

Quella che, probabilmente, è stata la gara migliore di questa stagione, la squadra di Pirlo l’ha vinta con merito. Cambiando pelle fino al risultato utile, quello necessario alla classifica. Conducendola sul binario preparato dall’allenatore per disinnescare le migliori armi del Napoli.

In caso di arrivo a pari punti tra le due squadre, il gol in trasferta del Napoli sarà ininfluente, visto che conterà la differenza reti finale. I bianconeri hanno decisamente qualcosa in più in rosa. Paulo Dybala, tornato in campo e al gol, può essere l’uomo decisivo per ridare a Pirlo quella tranquillità persa. I bianconeri possono fare filotto e arrivare secondi. Il Napoli deve invece aggrapparsi a Lorenzo Insigne per continuare a inseguire la Champions.

Francesco Infranca