Gli Azzurri han fatto il loro dovere in queste 3 partita per la qualificazione al mondiale, hanno infatti ottenuto tutti i 9 punti disponibili. Però se da una parte la rete azzurra è rimasta inviolata, dall’altra parte c’è da considerare il fattore gol: con rose il cui livello non è minimamente paragonabile alla nostra, rifilare 2 gol contro Irlanda del Nord, Bulgaria e Lituania lascia perplesso più di qualcuno. L’ultima partita, contro la Lituania, ha confermato questi dubbi.
Una difesa solida– In tutte e tre le partite Mancini ha sempre sperimentato una diversa linea difensiva. Tutte e tre le volte l’Italia ha ottenuto il clean sheet, confermando la bravura dei nostri difensori quantomeno contro le squadrette. E pure il centrocampo ha i suoi meriti, ma i problemi sorgono quando si sposta l’attenzione sul tridente d’attacco.
Tante occasioni sprecate– Il primo tempo è all’insegna del catenaccio, con la Lituania che si chiude in 10 in area, mentre i difensori dell’Italia sventano ogni occasione sul nascere. Il centrocampo risulta propositivo, con Pessina che serve un assist pregiato in area ad El Shaarawy, il quale però sbaglia clamorosamente davanti alla porta. La porta è stregata per i finalizzatori azzurri, specie per Immobile. L’attaccante della Lazio spreca infatti ben 2 occasioni invitanti: prima di sinistro a tu per tu col portiere, poi di testa con la porta spalancata. Per fortuna che a risolvere la partita ci pensano Sensi e il rigore segnato da Immobile.
Le rivali viaggiano di più– Con avversari di livello inferiore, alcune big come il Belgio e l’Olanda hanno rifilato vere e proprie goleade. Ci si chiede dove possa arrivare un’Italia che fa della difesa il suo punto forte, ma che lì davanti fatica a trovare la via del gol anche contro difensori nettamente più scarsi. Comunque in questa squadra bisogna aver fiducia nei giocatori e nel progetto di Mancini, con la speranza, questa estate, di sollevare la Coppa Europea.
Nico Foglieni, giovane giornalista con la passione per il calcio.