Atalanta, e se si cambiasse modulo?

Gasperini sorprende tutti, passa al 4-2-3-1 e sbanca Verona con un perentorio 2-0, ottenuto contro un Verona troppo molle per essere vero, giunto infatti alla terza sconfitta consecutiva. La Dea, invece, è giunta alla sesta vittoria nelle ultime sette partite e rafforza così la propria candidatura tra le prime quattro.

Come detto, Gasperini stupisce tutti e opta per un 4-2-3-1, con Toloi e Palomino terzini, De Roon e Freuler nei due di centrocampo, Pessina supportato esternamente da Malinovskyi e Miranchuk in appoggio a Zapata.

Nei primi venti minuti la mossa di Gasperini non frutta gli effetti sperati: la partita, infatti, vive di equilibrio e di molto nervosismo, molti infatti i falli in mezzo. Pessina è francobollato da Tameze, Miranchuk è poco incisivo. Per fortuna di Gasperini, Malinovskyi è molto ispirato,che partendo largo si accentra spesso per servire in profondità Zapata.

La partita, però, viene sbloccata da un episodio su calcio piazzato: Dimarco, ingenuamente, anticipa col gomito Romero su calcio d’angolo. Rigore che Malinovskyi non sbaglia. Passano dieci minuti e ancora protagonista Malinovskyi, che con una sponda di testa libera in profondità Zapata che brucia sullo scatto Dawidowicz e batte Silvestri in uscita.

Nel secondo tempo lo spartito non cambia. Il Verona ci prova ma l’Atalanta ha quattro occasioni per portarsi sul 3-0 con i neoentrati Ilicic e Muriel.

Dicevamo del cambio di modulo. Gasperini oggi ha deciso di variare per sorprendere il Verona, in quanto la squadra di Juric gioca in maniera molto simile all’undici orobico. Abbiamo visto maggiore imprevedibilità offensiva, grazie anche ad un ispirato Malinovskyi, e una maggiore copertura in fase di non possesso con un il 4-2-3-1 che si trasfromava in un 4-4-1-1.

L’esperimento non ci è affatto dispiaciuto. Chissà non possa essere riproposto?