Hakan Calhanoglu è in procinto di siglare il rinnovo con il Milan. Dopo mesi di gelo, le parti si sono avvicinate. Il calciatore ha rivisto le pretese e l’accordo è assolutamente probabile.
Quando Calhanoglu era al top della forma, il Milan stava facendo ancora meglio del periodo attuale, caratterizzato da tanti infortuni in squadra. Le sue statistiche in termini di assist restano ottime, ma il turco non sta trovando la rete. In più i dati sulla fase difensiva sono deficitari e nelle ultime partite è poco lucido nei passaggi chiave.
A dicembre si era reso protagonista di 5 assist in 4 partite, tutte consecutive. Successivamente, con il covid, il rendimento del turco è decisamente calato. Le tre partite saltate causa covid (Calhanoglu era per giunta sintomatico) gli hanno fatto perdere brillantezza. In più, a distanza di poco tempo, è arrivato l’infortunio.
Il covid preso da sintomatico è assolutamente debilitante e per rimettersi in forma è necessario tempo. La situazione peggiora se, a distanza di un mese, ti capita anche un infortunio. L’ex Bayer Leverkusen era tornato domenica contro il Napoli, match in cui ha giocato un’ora, palesando una condizione fisica approssimativa.
Pioli ha dovuto metterlo in campo vista la mancanza di alternative. Poco esplosivo, poco combattivo e per nulla lucido, Calhanoglu è stato tra i peggiori in campo. In occasione del gol di Pogba, non è riuscito a trovare la coordinazione per spazzare. Questo errore, a cui si è aggiunto quello ancora più grave da parte di Meité, rimane una macchia indelebile su una prestazione già negativa.
Eppure Calhanoglu non può essere esposto al pubblico ludibrio. Negli ultimi 2 mesi non è praticamente stato in buona forma. Il covid preso da sintomatico (lo ribadiamo per la terza volta) influisce enormemente sulle performance. E il piccolo infortunio è capitato poi nel peggior periodo…
Osservatore della realtà, amante dello storytelling, del calcio inglese e della tattica. DS di AC Rivoluzione