Bayern-Lazio: salvo l’onore

Si conclude senza troppe sorprese l’avventura della Lazio in Champions League.
I biancocelesti escono dalla tana dei campioni in carica con una sconfitta per 2-1 rimediata in seguito ad un risultato, quello dell’andata, che di fatto aveva chiuso il discorso qualificazione.
La partita è stato tutt’altro che entusiasmante. La squadra di Inzaghi si è presentata con l’idea di limitare i danni e fare bella figura facendo riposare qualche pezzo pregiato.
Sono stati infatti tenuti a riposo per 90 minuti Lucas Leiva ed in particolare Ciro Immobile.
Proprio il sostituto dell’attaccante italiano, Muriqi, ha fornito l’ennesima prova deludente causando il rigore dell’1-0.
L’acquisto più costoso dell’era Lotito ha fino ad ora deluso del tutto le aspettative. Il Bayern dalla sua non ha accelerato praticamente mai pensando a gestire il risultato dell’andata con qualche folata ogni tanto senza alzare troppo il ritmo.
Bella soddisfazione per Marco Parolo, autore del gol che ha accorciato le distanze.
Parolo è il primo italiano a segnare nelle Coppe all’Allianz Arena dai tempi di Pippo Inzaghi, proprio il fratello del suo attuale allenatore (Bayern-Milan 0-2, 11 aprile 2007).
Tutto sommato si conclude una Champions positiva per Inzaghi e i suoi.
La Lazio mancava all’appuntamento più prestigioso del calcio europeo da troppo tempo e passare il girone è stato comunque un risultato di tutto rispetto e di grande importanza per ridare una dimensione prestigiosa ad una società che per troppi anni è stata nell’ombra ma che è cresciuta tanto ed ha meritato un’occasione simile.
Quello che manca per alzare l’asticella è qualche soluzione valida dalla panchina, soprattutto in difesa, dove Acerbi predica nel deserto.
Se vogliamo, un pizzico di rammarico deriva dalle prestazioni di Milinkovic Savic.
Il serbo ha perso un’altra occasione, dopo il mondiale russo, per affermarsi ai massimi livelli e dimostrare di essere pronto per fare la differenza in un top club.
Le sue qualità ormai le conosciamo e non si discutono, manca quella padronanza e quella sicurezza necessarie per gestire i palcoscenici più importanti.
Con la Lazio si conclude il deludente viaggio delle italiane in questa edizione della Champions League.
Un segnale negativo per il nostro calcio che continua ad arrancare di fronte alla qualità tecnica e fisica delle squadre che dominano in Europa.
Ogni anno pensiamo di essere vicini ma la realtà è che bisogna lavorare ancora tanto, soprattutto a livello di mentalità, per trovare una dimensione che ci permetta di lottare alla pari con le big del calcio europeo.
