Il St Mary’s Stadium apre le danze di un venticinquesimo turno di Premier ricco di sfide interessanti e succolenti, come il derby del Merseyside, la sfida tra Arsenal e City e quella tra Villains e Foxes.

In tale palinsesto di spessore si inserisce la gara tra Saints e Blues, per tradizione mai avara di reti e spettacolo. Le due squadre giungono alla gara con stati d’animo diametralmente opposti: gli uomini di Hasenhuttl dopo una straordinaria prima parte di stagione, che aveva fatto anche respirare sogni europei, si sono letteralmente fermati, come dimostrano le ultime sei sconfitte consecutive.

Dopo il successo di inizio anno sui campioni d’Inghilterra, per il Southampton una serie di rovinose cadute( lo 0-9 di Old Trafford su tutte), intervallate dalla vittoria di una settimana fa in Fa Cup a Wolverhampton: la classifica ora ha riportato tutti alla realtà.

Il Chelsea invece, da quando Tuchel ha preso il timone, vola ad ali spiegate, riuscendo nel giro di un mese a raddrizzare una situazione che si era fatta a dir poco infausta; il tecnico sa che l’opera è appena iniziata e che i prossimi mesi saranno fondamentali per gettare le basi di un lavoro che, per ora, appare piuttosto intrigante.

Per la gara odierna l’allenatore tedesco sceglie Abraham come terminale offensivo, supportato da Mount e Werner, mentre a centrocampo si rivede dall’inizio Kante al fianco di Kovacic; in difesa Mendy riprende il suo posto tra i pali, mentre trova la maglia titolare (la prima nell’”era Tuchel”) Kurt Zouma. Assenti Thiago Silva e Pulisic.

I Blues tengono la palla, i Saints segnano

Il pallino del gioco sin dall’inizio è nei mani degli ospiti, che creano subito un pericolo dalle parti McCarthy con il sinistro al volo di Alonso ben pescato dal lancio di James; l’occasione dell’esterno spagnolo sarà l’unica occasione di una mezz’ora dominata dai blues in fatto di possesso, ma sterile nella finalizzazione.

Gli uomini di Tuchel fanno fatica a sviluppare la manovra per il continuo pressing dei saints che, non solo non correranno più rischi, ma troveranno anche il vantaggio nell’unica occasione in cui varcheranno l’area di rigore avversaria: verticalizzazione di Redmond per Minamino che, grazie ad un pessimo posizionamento del duo Azpilicueta-Zouma, trova lo spazio per inserirsi e battere Mendy.

La reazione del Chelsea si manifesterà, pochi minuti più tardi, con il colpo di testa di Zouma su cross di Alonso, che McCarthy respingere abilmente in corner. Il Southampton chiude in vantaggio un primo tempo dal sapore amaro per i blues.

Secondo tempo

I Blues affrontano la ripresa con Hudson-Odoi al posto (dell’infortunato) Abraham, con l’attacco che si ridisegna con Werner che diviene punta centrale supportato dal neo entrato e Mount.

Il Chelsea offre subito la sensazione di beneficiare da un cambio che regala più sprint e vivacità alla manovra londinese: dopo qualche potenziale pericolo, a firma di Timo Werner, gli ospiti arrivano al pareggio grazie ad un rigore, guadagnato e calciato, da Mount.

I Blues provano a sfruttare l’inerzia del momento per spingere sull’acceleratore, ma la benzina oggi è poca, cosicché con il passare dei minuti i locali riprendono campo, andando vicinissimi al nuovo vantaggio al settantesimo, con la traversa colpita dal colpo di testa di Vestergaard (già a segno nella gara di andata) su cross di Redmond.

Nella girandola di cambi nella parte finale di gara, scelta curiosa di Tuchel che, oltre ad inserire Jorginho per uno spento Kovacic, toglie dal campo Hudson-Odoi dopo appena 35′ minuti, inserendo Ziyech: probabile infortunio muscolare per l’inglese(anche se il viso faceva intuire altro) per una scelta che, altrimenti, sarebbe di difficile comprensione.

I restanti minuti non regaleranno sussulti per un punto che gli uomini di Hasenhuttl portano a casa con merito e che rallenta la rincorsa del Chelsea: prova opaca per i blues, la peggiore della gestione Tuchel, da ora proiettati verso la delicata gara di Champions con l’Atletico di martedì sera. In quella occasione, servirà una prova ben diversa.