Le pagelle del giorno dopo di Marco Edoardo Sanfelici: tante le insufficienze nella Juve, delude il reparto d’attacco mentre il centrocampo sembra quello di un mese fa.
SZCZESNY 5,5 Unica tentata parata sul rigore tirato da Insigne. Il resto della partita trascorre con l’ansia di recuperare il risultato, non potendoci fare nulla. Trova il tempo però di rinviare male un pallone e di causare la punizione da cui scaturisce la manata di Chiellini. Per la solita maledetta abitudine di partire dal basso.
CUADRADO 5,5 Un solo tempo di poca sostanza. Suo il traversone che vede Morata anticipato per un nonnulla. Fatica a partire come suo solito, anche perché malservito o servito in ritardo. Causa il fallo da cui Insigne mette la palla del “fattaccio” in area e si becca anche il giallo, ma non poteva fare altro visto che Lozano lo aveva anticipato. Esce toccandosi la coscia, porca miseria (ALEX SANDRO 6 Non lesina le proiezioni e la fascia sinistra ritorna di possesso bianconera, dopo un primo tempo imbarazzante. Prova a mettere cross e palloni in area nella speranza di sortire qualche pericolo. Tra i meno negativi)
de LIGT 5,5 È un difensore che ha bisogno di avere un riferimento. Se la punta avversaria è una e viene marcata dal compagno, Matthijs va in crisi di interpretazione del ruolo. Spesso, soprattutto nella ripresa, si presta a portare avanti il pallone in appoggio, ma così facendo si espone alle infilate partenopee. Deve ripassare le lezioni tattiche sull’occupazione dello spazio ad uscire dalla propria trequarti.
CHIELLINI 6 Lottatore di migliaia di battaglie, su Osimhen non trova come divertirsi: troppo facile. La sorte lo attende sulla faccia di Rahmani per il più classico dei rigori da…VAR. Si impegna a rilanciare l’azione, sostituendosi ad assenti centrocampisti, spariti da subito in fase di costruzione: purtroppo però non è la specialità della casa e la manovra ne risente all’ennesima potenza
DANILO 5 Corri, Danilo, corri. Attacca lo spazio, Danilo, dai. Cosa stai fermo in surplace… Questo il ritornello di tutta la partita. Statico come le cariatidi dell’Eretteo, tranne che in un’occasione nella quale, facendo esattamente ciò che avrebbe dovuto fare sempre, arriva al limite e tenta una conclusione da fuori area. Se il Napoli non si fa vedere, allora è bene attaccare, non aspettare che si faccia vivo. Sveglia!
CHIESA 6,5 Ci mette tutto se stesso, ma il mister impiega un tempo e tutto l’intervallo per spostarlo a destra. Ci voleva tutto sto tempo? Appena inizia la ripresa, si capisce al volo che di qua è un’ira di Dio. Forse il più concreto, forse il più imprevedibile. Forse il più calato nella partita. Passo e chiudo.
BENTANCUR 4,5 Don Rodrigo nella versione “andamento lento”. Ma talmente tanto lento da sembrare indisponente. Speriamo che Arthur si riprenda in fretta, perché di un lentone di tal fatta non sappiamo che farcene. Un minuto prima che Pirlo ponga fine all’agonia, anche Danilo, misteriosamente presente al limite dell’area dei napolisti, lo sposta con un braccio: della serie “…e lèvate, no!” (KULUSEVSKI 4 Di male in peggio. Se Bentancur necessita di una decina di minuti per girarsi, questo ragazzone rubizzo impiega più o meno lo stesso tempo per stoppare un pallone. Mette in mezzo un cross sul 2° palo ad occhi chiusi, non trovando infatti nessuno. Poi inizia una guerra personale col pallone e ne esce sconfitto: lo stop è sconosciuto o forse lo associa a fermarsi ad un incrocio. Ha bisogno di affinare il suo bagaglio tecnico lavorando anche di notte, se vuole stare a questi livelli: al Parma tutto fa brodo, ma alla Juve remi alla grande)
RABIOT 5 Vorrei finalmente capire che razza di centrocampista sia. Non è regista, non è interdittore, non costruisce, recupera con affanno, corre (questo sì) a perdifiato ogni volta che ha il pallone come se non ci fosse un domani, salvo poi ricordarsi dei compagni e dovendo tornare indietro perché nel frattempo si è andato a cacciare in spazi neutri. C’è qualcuno che insiste a spacciarsi per intenditore di calcio, che lo ritiene superiore ad Arthur. Sarà che un po’ di notorietà non si nega a nessuno, ma a tutto c’è un limite.
BERNARDESCHI 4 Quando CR7 gli lascia il pallone con su scritto “centra la porta che è gol” e lui tira in direzione Vesuvio, si consuma l’ennesimo dramma buffo di questo pseudo giocatore che è nel groppone della Juve poiché non c’è un pazzo che lo apprezzi al punto di acquistarlo. Dramma buffo, sissignori, nell’accezione dell’ossimoro perfetto. Dramma, perché Federico sicuramente non gode della situazione, buffo, perché talvolta scappa da ridere, per non piangere. La tragedia si annida nei suoi piedi che non sanno più dosare il tocco di palla. Dispiace dovere insistere, è uno dei nostri, ma l’imbarazzo cresce di prestazione in prestazione. (McKENNIE 6 Per la voglia di combattere e mai darsi per vinto su ogni pallone, ma si trova spesso nel finale concitato, con una spinta in avanti di volontà e non di ordine, ad occupare zone intasate. Deve sempre giocare, deve sempre giocare, deve sempre giocare, Su ripetete con me: deve sempre giocare, ad libitum)
MORATA 5,5 Dove è finito il Moratone di inizio stagione? Chiamate la Sciarelli! Parte con il piglio giusto e provoca scompiglio tra le fila difensive azzurre. Poco per volta scompare in spirali di mischie ed avvitamenti, che non lasciano nulla alla tecnica individuale, facendo il gioco della difesa. Riappare verso la fine con uno stop e tiro a giro in bocca a Meret. Il Morata di settembre l’avrebbe schiaffata a fil di palo, scommettiamo?
CRISTIANO RONALDO 5,5 Non un gara da incorniciare, anche se è il più pericoloso di gran lunga degli juventini. Da un po’ di tempo sembra che si applichi a centrare i portieri ed anche stasera mira Meret un paio di volte facendo strike. Come il compagno di reparto risulta con le polveri bagnate e di fronte ad un Napoli abbondantemente alla portata, si torna a casa con le pive nel sacco. Avrà tenuto da parte i fuochi d’artificio per spararli in Portogallo: crederci non costa nulla.
PIRLO 5 Su forza, ripetete con me: McKennie deve giocare sempre, deve giocare sempre, deve giocare sempre, ad libitum. Soprattutto non si devono concedere troppi giocatori ad una armata brancaleone come il Napoli degli ultimi tempi. Bentancur, Rabiot e Bernardeschi sono tre pedine mai scese in campo ed è dura 11 contro 8. Faceva tanto brutto schierare Chiesa a destra da subito e non dover poi correggere una mossa errata dopo tutto un tempo? Se Cuadrado ha bisogno di riposo in vista di Oporto, non è il caso di schierarlo, salvo poi averlo al 50% oggi e forse allo 0% mercoledì prossimo per fastidi fisici? La trasferta di Milano non ha insegnato nulla: con un centrocampo simile non si va da nessuna parte. Allora perseverare diventa alquanto diabolico. Sono scelte che sanguinano, dato che al San Paolo si è forse conclusa l’avventura della Juventus in campionato. Per carità, si accomodino gli altri a vincere 9 scudetti di fila, ma almeno si abdichi con gloria, mica concedendo una vittoria come quella di oggi ad una squadra che non ha mai tirato in porta. Pirlo, non è da Juve, non servono disegni per capirlo.
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Giornalista