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Un Napoli stoico torna alla vittoria in campionato nonostante le tante assenze vincendo per 1-0 sulla Juventus dopo una partita di sofferenza, ottenuta con le stimmate e il carattere proprie del suo allenatore Gattuso.

Passo indietro per i bianconeri di Pirlo che interrompono la rincorsa alla vetta e rischiano di vedere andar via le milanesi oltre che rischiare di subire il contro-sorpasso da parte di Roma e Lazio.

Primo tempo all’insegna del rispetto tra le due compagini nonostante la differente filosofia di gioco: se il Napoli infatti cerca l’aggressione alta nel recupero palla, la Juventus continua a giocare sul solco vincente mostrato contro Roma ed Inter, facendo avanzare gli avversari per poi cercare le ripartenze fulminee di Ronaldo, Chiesa e Morata.

Il risultato è una partita molto bloccata, basata su una grande attenzione in fase di non-possesso e pochissimi sprazzi concessi alle individualità: Ronaldo ed Insigne cercano di uscire dallo spartito svariando molto sul fronte offensivo ma le loro occasioni restano potenziali.

Al 25′ un lampo squarcia l’equilibrio con i padroni di casa che passano in vantaggio grazie ad un rigore assegnato per una manata abbastanza ingenua di Chiellini su Rahmani: l’arbitro non vede ma è bravo a consultare il VAR e a ravvisare il fallo del difensore juventino.

Fonte Foto Mosca

Sul dischetto Insigne mostra coraggio dopo l’errore in finale di Supercoppa Italiana e, dopo aver sbagliato ben 3 penalty su 4 contro la Vecchia Signora, questa volta batte un rigore perfetto che vale anche la centesima rete con la maglia del Napoli.

Nel secondo tempo la musica cambia, la Juve accelera subito mentre il Napoli abbassa il baricentro lasciando il fianco ai bianconeri che non si fanno pregare: Ronaldo sfiora il palo da fuori area e pochi minuti dopo Meret è bravissimo ad anticipare il movimento del fenomeno di Madeira, riuscendo a neutralizzare una conclusione da pochi passi.

I bianconeri fanno la partita mentre il Napoli è approssimativo e fatica a riproporre quel pressing e quella precisione che avevano neutralizzato la Juve nei primi 45′. Dopo l’ennesima occasione costruita dai bianconeri con un destro di Chiesa deviato ancora da Meret, Gattuso corre ai ripari e inserisce Fabian per Politano, equilibrando la squadra con un 4-1-4-1 che permette al Napoli di respirare.

I partenopei riescono a prendere fiato nella parte centrale della ripresa grazie al triangolo di centrocampo composto da Elmas, Fabian e Bakayoko davanti alla difesa che fa da scoglio all’avanzata continua dei bianconeri. Pirlo risponde con Kulusevski e negli ultimi minuti cinge d’assedio i padroni di casa con un forcing che fa emergere il cuore di un Napoli che risponde centimetro su centimetro.

I bianconeri si stanziano nella trequarti ospite con un 4-2-4 e in cinque minuti arrivano tre occasioni nitide: un tracciante a giro di Chiesa che sfiora il palo, una girata da pochi passi di Morata sulla quale Meret è ancora una volta miracoloso e un colpo di testa di Cristiano Ronaldo troppo centrale e ben bloccato dal portiere.

La partita si chiude dopo altri sei minuti di recupero e sofferenza per il Napoli, costretto in 10 uomini dal risentimento muscolare che mette fuorigioco Lozano.