Tanto tuonò che non piovve. Si può riassumere con questa citazione la partita giocata dall’Atalanta a Napoli ieri sera.

Tanta mole di gioco, tante occasioni, specie nel primo tempo ma tanta, troppa imprecisione, soprattutto negli ultimi sedici metri. In questo caso si è sentita parecchio l’assenza iniziale di Ilicic, subentrato solamente a quindici minuti dalla fine e non in grado di incidere a dovere.

Pessina è stato autore di una buona partita ma ha caratteristiche differenti dal talento sloveno. Il Napoli, inoltre, ha opposto una strenua e corta difesa che mal si coniuga con le caratteristiche di Pessina.

Una partita, dunque, a due facce per la Dea. Un primo tempo dominato e con almeno quattro occasioni da gol; un secondo tempo dominato sì, ma con un’unica occasione. Nella seconda frazione, come detto, è prevalsa l’imprecisione negli ultimi sedici metri, nell’ultimo passaggio. In più si è palesato un calo fisico, frutto del grande sforzo del primo tempo e del fatto che si gioca ogni tre giorni.

A livello di singoli, migliore tra gli orobici è Toloi, soprattutto in chiave offensiva: due occasioni da gol sono le sue e spesso il difensore brasiliano si è alternato con Maehle sulla fascia. Buona, come detto, la prova di Pessina, mentre ci si aspettava di più da Muriel e Zapata. Ancora troppo timido Maehle, che evidentemente deve inserirsi adeguatamente nei dettami tattici di Gasperini.

Grave in ottica ritorno la squalifica del “Cuti” Romero, anche ieri protagonista di una prova granitica e solida.