Si è concluso il primo round delle semifinali di Coppa Italia tra Inter e Juve. Gli uomini di Pirlo hanno vinto per 2-1. A segno prima Lautaro, poi la doppietta di CR7.

Il contesto tecnico-tattico è stato totalmente diverso rispetto alla partita di campionato. L’Inter non aveva più il vantaggio della squadra al completo e della formazione bianconera che si è consegnata tatticamente. A differenza della partita vinta dai nerazzurri per 2-0, Conte era privo di Lukaku e Hakimi, due elementi chiave, mentre Pirlo ha disposto la squadra con il nuovo assetto tattico. Con questo 4-3-3 asimmetrico (chiamatelo come volete) il centrocampo è decisamente meno esposto agli attacchi avversari.

L’Inter ha fatto bene per buona parte del match, iniziando all’attacco e poi pressando nella ripresa. La Juve ha invece colpito da metà primo tempo. Dal rigore di CR7 a fine primo tempo, i bianconeri hanno avuto la loro miglior fase del match. Una partita sicuramente aperta, con le due squadre che non hanno lesinato attacchi.

In campionato ha giocato una sola squadra, oggi si sono contrapposte due squadre toste e forti. Nella ripresa l’Inter si è riversata in avanti con grande carattere, lo stesso carattere utilizzato dalla Juve per difendere il vantaggio.

L’occasione più clamorosa è nata da un errore di impostazione bianconero. Impostare dal basso ha indubbi vantaggi, ma il perseverare porta a rischi enormi. La Juve, in tal senso, ha sbagliato decisamente più dell’Inter. Inter che ha commesso un clamoroso errore che ha portato poi al 2-1.

La partita ci ha confermato, inoltre, che CR7 (già 22 gol in stagione) è sempre più attaccante centrale più che attaccante che svaria per il versante offensivo. Un peccato non aver assistito alla sfida con Lukaku. L’Inter ha inciso poco negli ultimi metri proprio per l’assenza del belga. Sanchez ha sbagliato tantissimo ed è stato spesso irritante. Lo scambio con Dzeko sarebbe stato manna dal cielo per Conte.

La differenza con la seconda punta della Juve, Dejan Kulusevski, è che lo svedese si mette al servizio della squadra lottando in ogni porzione di campo e provando a cucire il gioco. Sanchez ha 12 anni in più, ma manca della generosità richiesta a una seconda punta. Conte ha due attaccanti titolari di assoluto valore, ma il terzo e il quarto non garantiscono reti.

Grossolano anche l’errore di Young. A prescindere dalla decisione sul calcio di rigore, non si interviene mai in quel modo quando la palla è irraggiungibile. I due errori dell’Inter hanno fatto il paio con quelli di costruzione della Juve. Gara intensa, ma piena di sbavature da ambo le parti.

All’Allianz Stadium, mercoledì prossimo sarà una partita completamente diversa. Pirlo darà spazio a uno tra Bonucci e Chiellini e probabilmente a Chiesa. Conte perderà Vidal e Sanchez, che saranno squalificati ma, per quanto visto oggi, non saranno certo assenze che peseranno. Il tecnico leccese ritroverà due pilastri come Lukaku e Hakimi. Si preannuncia un match aperto e intenso come quello a cui abbiamo assistito oggi. La Juve, visto il risultato di San Siro, parte da una posizione di forza, ma il discorso qualificazione non può essere naturalmente considerato chiuso.