Napoli, i motivi del NO di Sarri
Secondo quanto riportato da Sportitalia, il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ha contattato Maurizio Sarri per la sostituzione di Gennaro Gattuso.
Il tecnico tosco-napoletano avrebbe rifiutato. I motivi ipotizzabili non sono difficili.
Il primo luogo, Sarri è legato da un contratto con la Juve fino a giugno. Dovrebbe percepire altri 3,25 milioni netti a stagione, adesso si sta riposando e tornare in sella nel bel mezzo di una stagione non è il massimo.
Riallacciandoci a questo, prendere una squadra a metà campionato non consente di poter dare un’impronta di gioco. Questo a maggior ragione in vista del tour de force del mese di febbraio. Troppe sfide in troppi pochi giorni, senza la possibilità di preparare le partite al meglio.
In più, questo Napoli è lontanissimo dalla squadra che ha lasciato nel 2018. Avendo perso calciatori strutturali e di fondamentale importanza come Reina, Albiol, Jorginho e Hamsik la squadra si è indubbiamente indebolita. Mertens ha degli anni in più e i sostituti dei calciatori ceduti non sono di livello paragonabile. In più, manca un regista, elemento fondamentale nel credo tattico sarriano.
Naturalmente, inoltre, il rapporto con la piazza napoletana si è incrinato, per usare un eufemismo, da quando il tecnico ha accettato la Juve. Adesso una fetta di tifoseria lo rivuole, ma un’altra schiera di tifosi non gli perdona il “tradimento”.
Da vedere se è un NO definitivo, oppure a giugno potrebbe riparlarsene. Certamente, per sostituire Gattuso, non andrebbe bene un tecnico qualunque. Gli allenatori emergenti vengono esaltati per il bel gioco in piazze tranquille, senza alcun obiettivo europa, senza l’ambiente tossico napoletano e, naturalmente, non sono chiamati a giocare ogni tre giorni.
In vista di giugno, fermo restando la fine dell’idillio con la piazza, è da vedere inoltre se Sarri è disposto a rimettersi in discussione a Napoli. I cavalli di ritorno spesso non funzionano. Basti pensare a Lippi con la nazionale italiana…
