La Lazio si vendica del 3-2 di Coppa Italia, costatole l’eliminazione ai quarti con un perentorio 3-1. Una vittoria strameritata ed ineccepibile, con un’Atalanta mai realmente in partita. Con questa affermazione salgono a cinque le vittorie consecutive degli uomini di Simone Inzaghi, che scavalcano al quinto posto proprio gli uomini di Gasperini.
Un dominio totale della Lazio, che batte l’Atalanta proprio sui suoi terreni:ritmo, corsa e soprattutto pressing altissimo. Certamente ha favorito il tutto lo splendido gol di Marusic, trovato dopo appena due minuti ma che è comunque frutto del pressing biancoceleste, che ha consentito all’esterno montenegrino di impallinare Gollini con un tiro a giro. Trovato il gol, la Lazio continua ad avere il possesso del gioco e sfiora il raddoppio con Milinkovic Savic ,che di testa coglie il palo.
L’Atalanta praticamente non tira mai in porta . Nella ripresa, Gasperini passa a quattro dietro, una cosa che non accadeva qui a Bergamo dal 2009, allenatore Antonio Conte. Neanche il tempo di sistemarsi che su un rilancio di Reina e sponda di Immobile, Correa si ritrova solo davanti a Gollini, che viene saltato con grande facilità per il 2-0.
Gasperini continua ad inserire giocatori offensivi ma lo spartito non cambia, sembra anzi che la Dea sia completamente ingolfata ed impreparata di fronte al nuovo assetto tattico.
Una giocata di Muriel, però, rimette in partita la Dea:il colombiano si libera di Acerbi (sontuoso anche oggi) la palla finisce sul palo, con Pasalic che a porta vuota ribadisce in rete.
Ma è solo un’illusione perchè il neoentrato Muriqi chiude i giochi dopo appena tre minuti dall’1-2 chiude i giochi.
Della Lazio abbiamo detto, una partita di grande forza e che rasenta la perfezione.
L’Atalanta, quando mancano i giusti interpreti (Romero, Gosens ed Hateboer, la spina dorsale in pratica) e il conseguente ritmo diventa tutto più difficile.
