La Roma ha bisogno di un portiere: quel tesoretto in termini di punti che può portare un valido estremo difensore, in questo inizio di stagione, è stato praticamente nullo. Mirante, designato titolare ad inizio stagione, sta mostrando segni di cedimento sempre più evidenti con errori che, se non sono costati direttamente la sconfitta, hanno sicuramente agevolato le recenti debacle in casa del Napoli e dell’Atalanta.
L’età oltretutto non marca a favore del portiere di Castellamare di Stabia che, sollecitato oltremodo dalla quantità di impegni, sta pagando le 37 primavere sulle spalle: tanti i risentimenti e le lesioni muscolari che ne stanno minando la condizione fisica, influendo anch’essi negativamente anche sulle prestazioni in netto crollo. Del resto inizialmente il suo ruolo doveva essere di chioccia a Pau Lopez, prendendone con affidabilità il posto in rare occasioni.
Lo spagnolo, arrivato invece a Roma con aspettative molto alte, non si è mai ripreso da un gol disgraziato subìto nel derby di ritorno della scorsa stagione: una topica che ne ha minato le certezze e ha cambiato il corso della sua storia a Roma, fino a quel momento positiva, anche se mai trascendentale. Dopo quella battuta di arresto gli errori si sono succeduti con frequenza tale da indurre Fonseca a metterlo da parte, facendone il “portiere di coppa”.
I continui acciacchi di Mirante stanno dando all’iberico più di un’occasione di riscatto che lui non sembra riuscire a sfruttare a pieno: l’essere continuamente sotto esame ne mina le sicurezze, in un ruolo dove un errore può costare molto caro.

Il quadro che si delinea per la Roma è inquietante: lanciatissima nella corsa Champions, può sopportare il peso dell’incertezza tra i pali per l’intera stagione? Fonseca non sembra aver fretta avendo segnalato altri obiettivi di mercato come più impellenti, il terzino e un’altra punta su tutti.
La consapevolezza di non poter prendere il numero uno definitivo a gennaio fa titubare la Roma che, oltre ai due portieri in rosa, ha anche Olsen a libro paga in prestito all’Everton.
I dirigenti giallorossi sanno che il dopo-Alisson, mai dimenticato dai tifosi giallorossi e termine di paragone impossibile per qualsiasi portiere, è stato costellato da errori: non vogliono sbagliare ancora e potrebbero muoversi per prendere Sirigu come pezza da mettere fino a giugno, per poi virare su un portiere di sicuro rendimento o avvenire. Gollini dell’Atalanta è in cima alle preferenze, seguito da Silvestri del Verona, autore di una splendida stagione.
I tifosi di certo non si aspettano un nome, basterebbe un portiere che dia valore e non tolga punti alla causa: del resto, una volta passata la cometa Alisson, non ci si riprende facilmente.

Il calcio è la mia passione in ogni sua sfaccettatura: ho giocato tanto, ho allenato altrettanto e adesso mi piace raccontarlo.