Rosario Abisso, direttore di gara di Roma-Torino, ha ricevuto voti bassissimi per la direzione di gara di Roma-Torino. Ma negli episodi decisivi ha agito così male?

Rosso a Singo

L’esterno del Torino è intervenuto dopo 7 minuti su Mkhitaryan, fermando un contropiede. Intervento brutto e giallo ineccepibile per l’ivoriano. Decisione ineccepibile: impossibile limitarsi a fischiare il fallo, così come estrarre il rosso diretto.

Al minuto 14, Singo cerca di togliere palla a Spinazzola, ma colpisce il calciatore della Roma. Si tratta di un intervento per cercare di guadagnare un possesso offensivo e con la chiara intenzione di prendere palla. Non c’è assolutamente cattiveria tantomeno intenzione di fare fallo.

L’intervento con il piede alzato sul piede del calciatore avversario però c’è, come testimoniato da questa immagine. Per interventi simili abbiamo visto addirittura cartellini rossi, ma anche la semplice chiamata dell’intervento falloso. Il secondo giallo ci può stare.

Presunto fallo su Belotti

Nell’azione che porta al gol di Mkhitaryan, il Toro si lamenta di un intervento di Gianluca Mancini su Andrea Belotti.

La scarpata c’è, ma Mancini prende il pallone dopo aver preso posizione. Caso borderline. Se Abisso avesse fischiato il fallo la Roma avrebbe protestato. In questo caso è il Torino a protestare.

Un arbitro inglese avrebbe deciso di lasciar correre, mentre in Serie A il metro di giudizio varia a seconda dei direttori di gara.

Rigore su Dzeko

Belotti effettua un retropassaggio rischioso e Bremer interviene due volte su Dzeko. Sul primo tocco non c’è fallo. Il secondo tocco invece si concretizza sulla linea. Il brasiliano tocca con lo stinco il piede del bosniaco. Ben pochi dubbi sull’assegnazione della massima punizione.

In conclusione, “Sei cattivo e ti tirano le pietre. Qualunque cosa fai, dovunque te ne vai, sempre pietre in faccia prenderai. Tu sei ricco e ti tirano le pietre”. Pertanto, se Abisso avesse deciso diversamente, ci sarebbe stato comunque qualcuno ad essere scontento. Di certo non si può parlare di errori gravi nelle decisioni del fischietto palermitano.